Esteri

La solidarietà del Marocco con il popolo palestinese

“Sua Maestà il Re Mohammed VI,, Presidente del Comitato Al-Quds, ha dato le Sue Altissime Istruzioni per l’invio di aiuti umanitari di emergenza a beneficio della popolazione palestinese in Cisgiordania e a Gaza Lo hanno annunciato, il Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini che vivono all’estero. Questo aiuto umanitario, composto da 40 tonnellate, è composto da prodotti alimentari di base, medicine di emergenza e coperte, ha detto il ministero in un comunicato, sottolineando che gli aiuti umanitari saranno forniti dagli aerei delle Forze armate reali.

La decisione di Sua Maestà il Re Mohammed VI, Presidente del Comitato Al-Quds, fa parte del continuo sostegno del Regno alla Causa Giusta Palestinese e della sua solidarietà permanente con il fraterno popolo palestinese, si aggiunge. Il Regno del Marocco aveva denunciato, con la massima fermezza, le violenze perpetrate nei territori palestinesi occupati, e il cui protrarsi porta solo ad allargare il fosso, a rafforzare il risentimento e a ridurre tutte le possibilità di pace nel Paese. Il Regno del Marocco, che pone la causa palestinese al vertice delle sue preoccupazioni, rimane fedele al suo attaccamento al raggiungimento della soluzione dei due Stati, vivendo fianco a fianco in pace e sicurezza, attraverso la creazione di uno Stato palestinese all’interno del confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale.”

Questa posizione significa mantenere la coerenza della politica del Marocco nei confronti del popolo palestinese e uno sguardo particolare su Gerusalemme.

La tutela della città Santa alle tre religioni ha trovato anche un sostegno nella Santa Sede come sottolineato nella dichiarazione congiunta di Sua Maestà e di Papa Francesco nella quale si legge “

«Noi riteniamo importante preservare la Città santa di Gerusalemme / Al Qods Acharif come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo.

A tale scopo devono essere conservati e promossi il carattere specifico multi-religioso, la dimensione spirituale e la peculiare identità culturale di Gerusalemme / Al Qods Acharif.

Auspichiamo, di conseguenza, che nella Città santa siano garantiti la piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religioni monoteiste e il diritto di ciascuna di esercitarvi il proprio culto, così che a Gerusalemme / Al Qods Acharif si elevi, da parte dei loro fedeli, la preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità sulla terra».

Occorre anche precisare che sul conflitto in terra santa assistiamo ad un silenzio assordante da parte dell’Europa . Una Europa che di fatto , ha pesanti responsabilità storiche e culturali sulla creazione di questo conflitto . Gli Europei devono avere il coraggio di ammettere che i motivi risiedono ancora negli accordi segreti tra le potenze europee alla fine del primo conflitto mondiale . L’Europa deve capire le sue responsabilità e diventare attrice nella risoluzione di questo problema magari con la praticità proposta dal Marocco

Marco Baratto
Studioso del mondo arabo

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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