Minori non accompagnati: l’impegno di Re Mohammed VI
Il Re Mohammed VI rinnova Istruzioni per risolvere definitivamente la questione dei minori marocchini non accompagnati in situazione irregolare in paesi europei
Il Re Mohammed VI ha ribadito le sue alte Istruzioni ai ministri dell’Interno e degli Affari Esteri affinché la questione dei minori marocchini non accompagnati, che si trovano in situazione irregolare in alcuni paesi europei, sia definitivamente risolta.
Un comunicato congiunto dei due ministeri ha indicato martedì 01 giugno che il Sovrano aveva più volte sottolineato, anche a capi di Stato stranieri, l’impegno chiaro e fermo del Regno del Marocco ad accettare il ritorno dei minori non accompagnati debitamente identificati.
A tal fine “sono stati istituiti meccanismi di cooperazione con alcuni paesi, in particolare Francia e Spagna, che hanno portato al ritorno in Marocco di diverse decine di minori”, precisa il comunicato, evidenziando che i ritardi riscontrati nella realizzazione di tale cooperazione sono essenzialmente legati a blocchi dovuti a procedure amministrative e giudiziarie complesse in alcuni paesi europei, aggiunge la stessa fonte, precisando che il Marocco è il primo paese interessato da alcuni circoli della società civili, e anche reti criminali, che usano il pretesto delle condizioni dei minori per strumentalizzarli.
“Il Marocco è disposto a collaborare, come ha sempre fatto, con i paesi europei e l’Unione europea per risolvere la questione”, continua il comunicato, sottolineando che “il Regno del Marocco spera che l’Unione europea e i paesi interessati possano superare i vincoli procedurali per facilitare tale operazione”.
“Il Marocco deplora altresì che la questione della migrazione, compresa la questione dei minori non accompagnati, sia utilizzata come alibi per aggirare le vere cause dell’attuale crisi politica con la Spagna, le cui origini e i cui fondamenti sono ben noti. Le autorità marocchine si riservano il diritto di fornire, al momento opportuno, le risposte adeguate alle accuse infondate del governo spagnolo”, conclude il comunicato.