Palazzo Marino a Milano custodisce molti misteri. Proprio qui è nata Marianna de Leyva, la futura monaca di Monza de “ I Promessi Sposi”.
Palazzo Marino a Milano
Palazzo Marino di Milano, sede del Comune di Milano, è considerato un luogo molto misterioso. La costruzione dell’imponente dimora si deve Tomaso Marino nel XVI secolo.
Il ricchissimo, e forse anche con pochi scrupoli, banchiere un giorno vide in piazza san Fedele una ragazza. Lei era Arabella Cornaro e proveniva da una famiglia veneziana di grande lustro. Tomaso Marino si innamora immediatamente e decide di sposarla. Pare però che i genitori della giovane non fossero particolarmente felici delle nozze ed imposero delle condizioni. Una riguardava la casa nella quale Ara avrebbe dovuto vivere: sarebbe dovuta essere lussuosa quanto lo era quella dove era nata.
Per questo il futuro marito si rivolse all’architetto Galeazzo Alessi, ordinando una costruzione spaziosa ed elegante. Ma pare che l’unione fra la bella Ara ed il banchiere non fosse felice, forse perché sulla loro dimora esisteva una maledizione. La condanna sarebbe stata lanciata da alcuni sfortunati che si erano rivolti al ricco signore per chiedere danaro in prestito. Invece, secondo altre tesi la stirpe di Marino sarebbe stata maledetta da un religioso.
Il banchiere morì quasi indigente, il palazzo non venne mai completato e nei secoli venne espropriato per far fronte ai debiti della famiglia Marino.
La monaca di Monza
Tutti gli eredi di Tomaso Marino andarono incontro ad un’esistenza travagliata, caratterizzata da povertà e scandali.
Il palazzo è la casa natale della monaca di Monza de “I Promessi Sposi”. Marianna, la futura religiosa, nasce qui nel dicembre del 1575; era l’unica figlia di Virginia, nata dalla bella Ara. Purtroppo, anche per Marianna la sorte sarà avversa.
Dopo la prematura morte della madre entra in convento dove intreccia una relazione amorosa con Gian Paolo Osio; dalla loro unione nasceranno dei figli. Per nascondere l’incresciosa situazione, in collaborazione con l’Osio, la donna deciderà di assassinare alcuni scomodi testimoni.
Il palazzo nel ‘800
Sul finire del XIX secolo, l’architetto Luca Beltrami iniziò i lavori di ristrutturazione. Dopo circa tre secoli la dimora venne non soltanto completata ma anche profondamente trasformata. L’opera dell’architetto però non riuscì a scalfire la triste fama del palazzo milanese che durante la seconda guerra mondiale subì i danni di un grave bombardamento.