
San Benedetto da Norcia è patrono d’Europa. A lui si deve la regola benedettina e la fondazione di importanti monasteri.
San Benedetto da Norcia, patrono d’Europa
San Benedetto diventa patrono di tutta l’Europa per volontà di papa Paolo VI, nel 1964. La decisione vuole sottolineare quanto il futuro santo abbia fatto per migliorare la società del tempo.
Benedetto nasce a Nursia, ossia Norcia, attorno al 480 in una famiglia agiata. Il futuro eremita ha una sorella gemella, Scolastica anche lei proclamata santa.
La formazione culturale di Benedetto inizia a Roma, città che ben presto il giovane decide di lasciare perché eccessivamente corrotta. Il futuro santo decide di ritirarsi dal mondo e sceglie Subiaco come luogo di eremitaggio.
Per tre anni conduce un’esistenza solitaria all’interno di una grotta. Fonda il suo primo monastero, non senza dover affrontare difficoltà e problemi. Durante la sua esistenza, furono almeno due i tentativi di avvelenamento ai quali riuscì a sfuggire.
Il monastero di Montecassino
Poi l’eremita lascia il sacro speco di Subiaco attorno al 529 per recarsi a Montecassino dove costituisce un monastero che ha avuto nei secoli una grande influenza. Il grande monastero, edificato su un precedente edificio di culto pagano, sarà poi gravemente devastato durante la seconda guerra mondiale. L’abbazia di Montecassino viene poi ricostruita e riportata all’antico splendore.
San Benedetto muore a Montecassino il 21 marzo del 543. Il giorno a lui dedicato però è l’11 luglio.
La regola benedettina
San Benedetto da Norcia compone la regola benedettina presso il monastero di Montecassino attorno al 530 d.C.
Si tratta di un codice, composto da 73 capitali, nei quali vengono forniti consigli e norme di comportamento per i monaci.
San Benedetto, con uno stile pacato, suggerisce di articolare la giornata di momenti di studio e di lavoro. Per i confratelli studiare e pregare è indispensabile quanto lavorare. Dedicare ai lavori manuali aiuta a non cadere nell’ozio ma anche a rispondere, con l’esempio, alla parola di Dio.
Proprio seguendo la Regola benedettina, i monasteri sono diventati indefessi custodi di antichi saperi.
I monaci, nei secoli, si sono occupati di trascrivere manuali e codici ma hanno anche studiato materie come la medicina e l’ agricoltura.