La barca storica Beatrice donata da Diana Bracco al Comune di Imperia
Beatrice, imbarcazione in legno di valore storico, è stata donata al Comune di Imperia. La cerimonia ufficiale è avvenuta giovedì 15 luglio 2021 presso il Museo Navale della città ligure, cui è seguito l’alzabandiera presso il Lungomare Marinai d’Italia-Molo San Lazzaro alla presenza delle autorità cittadine e di Diana Bracco, presidente del Gruppo Bracco, ultima proprietaria della barca. Beatrice, lunga 15,56 metri e larga 3,78 metri, è stata varata nel 1963 dal cantiere Sangermani di Lavagna, tra le più importanti e famose realtà internazionali della cantieristica specializzata nella costruzione di scafi in legno, che ne ha firmato anche il progetto.
In occasione della cerimonia è stato anche presentato il volume “Beatrice. L’importante è andare per mare”, scritto da Fabio Pozzo e arricchito dalle immagini di Carlo Borlenghi. Al suo interno anche le copie dei disegni originali, la storia ultracinquantennale della barca e le testimonianze di chi l’ha vissuta e riportata a nuova vita.
Claudio Scajola, sindaco di Imperia, ha ringraziato la presidente Diana Bracco per questo dono così importante, segno di un legame sincero che la lega al territorio, ed ha espresso l’entusiasmo dell’Amministrazione Comunale nei confronti di questa meritoria iniziativa. Scajola ha dichiarato: “Accolgo con grande piacere e sincera emozione questa iniziativa legata al mare e alla nautica d’epoca, due elementi che hanno da sempre un posto particolare nei cuori degli imperiesi. Sono lieto che la banchina portuale della nostra città possa accogliere questo splendido legno, rinato con il lavoro attento dei giovani e talentuosi studenti del Nautico di Imperia”.
Racconta Diana Bracco: “Quando mi chiesero cosa fare della barca, di cui mio marito Roberto apprezzava le linee e il modo in cui teneva il mare, accolsi con entusiasmo la proposta di donare il Beatrice al Comune di Imperia perché l’Istituto Nautico potesse utilizzarlo come nave-scuola, per le esercitazioni pratiche dei ragazzi dopo averlo restaurato. Mi piaceva l’idea di dare al Beatrice questa seconda vita all’insegna della didattica e dei bei progetti di scuola-lavoro, a cui credo molto”.