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Codice Gigas, la bibbia del diavolo e le sue leggende

Il codice Gigas, o codex Gigas, è conosciuto anche come la bibbia del diavolo. Secondo la leggenda è stato scritto dal demonio che ha voluto tramandare anche un suo ritratto.

Il codice Gigas, le leggende

Attorno al misterioso manoscritto sono fiorite numerose storie fantastiche.

Secondo una leggenda il codice sarebbe stato scritto da satana. In Baviera viveva il monaco Herman che, secondo i suoi confratelli, aveva infranto alcune delle regole del cenobio. Al termine del processo, se fosse stato considerato colpevole, Herman sarebbe stato condannato ad essere murato vivo.

Il monaco, nel tentativo di aver salva la vita, propose di scrivere in una sola notte un testo di fondamentale importanza per il monastero. Il suo progetto si rivelò ben presto inattuabile. In preda alla disperazione, il monaco invocò il diavolo che ripose subito alla chiamata. Satana, in cambio della compilazione del manoscritto voleva l’anima di Herman. Prima di completare il lavoro, il demonio pensò di lasciare una traccia di sé, disegnando un suo autoritratto.

Il religioso accettò il patto ed il mattino successivo mostrò ai confratelli la sua opera. Il monaco venne graziato ma, immediatamente, mostrò i primi segni di squilibrio mentale. Herman avrebbe concluso la sua esistenza terrena in preda alla follia.

A conferma che il codice non fosse scritto da mani umane ci sarebbe l’uniformità grafologica. Proprio quest’elemento, in passato, avrebbe fatto propendere per l’ipotesi che si tratti di un libro scritto dal re del male.

Secondo gli esperti, la leggenda sarebbe nata dall’interpretazione sbagliata del termine latino internatus, riferito ad Herman.  La parola indicherebbe un religioso dedito alla vita ritirata e, probabilmente, impegnato in uno scrittorio.

Un’altra storia


Un’altra storia racconta che il codice sia fonte di sventura. Tutti coloro che ne sono entrati in possesso o che lo hanno custodito, come è accaduto in alcuni monasteri, sono andati incontro ad una triste sorte.

Il codex


E’ un manoscritto di dimensioni notevoli, il cui peso supera i settanta chili. Vergato con un’unica grafia, risale al XIII secolo. Si ipotizza che sia stato composto nella Repubblica Ceca per poi arrivare, dopo varie peripezie, in Svezia.
 Il codice, che ha subito delle mutilazioni, è oggi conservato a Stoccolma, presso la biblioteca nazionale di Svezia.

La bibbia del diavolo contiene la trascrizione della bibbia,  le “Etymologiae” di Isidoro di Siviglia, alcune formule magiche e due opere di Giuseppe Flavio.

Infine comprende anche una cronaca di Boemia ed un calendario.

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