Editoriali

LA PACE IN LIBIA : IL MAROCCO E UN NUOVO MODELLO DI RISOLUZIONE DELLE CRISI REGIONALI

Il presidente della Camera dei rappresentanti libica, Aguila SALEH, visiterà il Regno del Marocco il 02 e il 03 settembre 2021 nell’ambito di una visita ufficiale per incontrare funzionari marocchini al fine di consultarsi sull’evoluzione della crisi libica e coordinare i mezzi suscettibili di consentire alla Libia di superare gli ostacoli che affliggono il dossier libico, in particolare quelli inerenti ai preparativi sinora fatti dalle autorità libiche per lo svolgimento delle prossime elezioni previste per il 24 dicembre 2021 secondo la roadmap delle Nazioni Unite.

La visita del Presidente del Parlamento libico coincide con la visita al Regno del Vicepresidente del Consiglio presidenziale libico, Sig. Abdullah ALLAFI che incontrerà Aguila SALEH sotto l’egida delle autorità marocchine. Questa visita, che è la seconda per questo alto funzionario libico in meno di un mese, ha lo scopo di discutere le modalità necessarie per la gestione dell’attuale fase di transizione e di garantire una transizione pacifica della Libia verso una fase stabile fornendo le necessarie garanzie per lo svolgimento di elezioni trasparenti, i cui risultati saranno rispettati da tutti i partiti libici.

Questo incontro sarà anche un’opportunità per gli alti funzionari libici di discutere soluzioni che pongano rimedio all’attuale stallo nei rapporti tra il potere legislativo e l’autorità esecutiva.

Inoltre è previsto che il Presidente della Camera dei Rappresentanti incontri un gruppo di funzionari e attori politici libici presenti nel Regno del Marocco nell’ambito delle iniziative intraprese da Rabat per cristallizzare una visione libica comune per la gestione della crisi libica.

Il Marocco dall’inizio della crisi in Libia ha sempre lavorato per garantire una prospettiva di salvaguardia dell’unità nazionale della Libia che rischiava, anche per ingerenze esterne, di essere compromessa e con essa instaurare un pericolo precedente di spartizione del nord africa.

La politica marocchina non ha mai ingerito nel dibattito interno alla Libia ed ha svolto la funzione di “facilitatore” delle parti in causa offrendo uno spazio neutro dove le diverse parti hanno potuto confrontarsi giungendo prima ad un cessate il fuoco e successivamente agli accordi che hanno permesso di indire delle elezioni dalle quali nascerà il nuovo e rafforzato stato libico.

Questa azione rappresenta non solo un successo per la diplomazie marocchina ma un esempio di buona pratica di come le risoluzioni internazionali possano trovare rimedio e di un modo di fare diplomazia che nei fatti applica i principi delle Nazioni Unite.

L’attività diplomatica del Marocco come facilitatore nella stabilizzazione della Libia potrebbe essere un modello su cui impostare e risolvere numerosi crisi da quelle dell’Africa sub sahariana al medio e vicino oriente.

Un ‘altro aspetto fondamentale in questa azione è che il Marocco ha dimostrato chiaramente che le nazioni arabe possono risolvere le loro questioni da sole senza il coinvolgimento di nazione non arabe o terze .

E’ di fatto un affermazione di indipendenza di fine di un modello di diplomazia che si contrappone con la visione ottocentesca o della guerra fredda dove necessariamente era indispensabile la mediazione di nazioni non coinvolte. Il Marocco ha dimostrato al mondo che si possono far funzionare i principi delle Nazioni Unite , il rispetto delle tradizioni e delle culture dei popoli senza ingerenze esterne.

Un modello che dovrebbe essere preso in considerazione in una società che spesso ragiona ancora con una mentalità superata.

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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