Sono giorni che nei discorsi dei cittadini tiene banco il rincaro bollette, che potrebbe arrivare fino al 40%. Un esborso che potrebbe mettere in seria difficoltà gli italiani dovuto all’aumento dei prezzi del greggio, legato alla forte ripresa dell’economia globale, e soprattutto di quello del gas naturale, cui l’Europa dipende dall’estero, che ha aumentato per il prezzo della CO2 prodotta.
Se da un lato le associazioni dei consumatori stanno insistendo con rimostranze e promuovendo class action nei confronti delle aziende che forniscono gas e energia elettrica, dall’altro il Governo è al lavoro per ridurre quanto possibile questa ennesima mannaia.
Dalle ultime fonti di Palazzo Chigi, il Governo Draghi avrebbe stanziato circa 2,5 miliardi per eliminare i costi relativi agli oneri generali, che tradotto in soldoni sarebbero solo una parte che gli utenti dovranno sborsare. Tuttavia quel 40%, previsto da ottobre 2021, sarà calmierato al 20%. Una manovra che non soddisfa utenti e associazioni di settore. L’unica, forse, riduzione quasi totale favorirà nuclei familiari, circa 3 milioni, più povere, beneficiando di un bonus.
Nella sostanza, il Governo avrebbe messo in campo politiche economiche stanziando circa 2,5 miliardi di euro per le bollette della luce e del gas, cui solo 480 milioni di euro per il taglio degli oneri generali sulla bolletta del gas, il resto per la luce compensando servizi energetici e ambientali dovute alla CO2. Ciononostante, l’intervento dell’esecutivo sul rincaro luce prevedrà anche riduzione dei rincari su utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, anche per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW”.
Il rincaro riguarderà 32 milioni di utenze, cui 6 per le Piccole Medie Imprese e 26 per il nuclei familiari, che vedranno azzerarsi gli oneri di sistema presenti sulla bolletta. Come detto prima, è una delle voci “calmierate”, che non azzererà del tutto quell’aumento dapprima del 40 e ora del 20%.
La novità, tra l’altro delle ultime ore, è che sulle bollette del gas verrà attuato anche il taglio dell’IVA, passando al 5%, da un 22% per le imprese e un 10% per le famiglie. Una notizia che affranca parzialmente il consumatore ma che non soddisfa del tutto la sua necessità di “arrivo fine mese”.
Il BONUS
Sarà un intervento massiccio, a detta del Governo, che aggiungerà altri 450 milioni di euro di fatto rafforzando “ristori” a famiglie più bisognose. Nel merito riguarderà nuclei familiari in difficoltà economica e con malati gravi, che dovranno dimostrare attraverso il modello ISEE il loro patrimonio. Difatti saranno prese in esame, con rideterminazione dall’Autorità per energia per il trimestre ottobre-dicembre per “minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura”, famiglie con ISEE entro gli 8.265 euro, quelle con almeno 4 figli a carico e ISEE non superiore a 20.000 euro, persine titolari di Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza, e infine anche utenti in grave condizioni di salute.
Un intervento che lascia in parte l’amaro in bocca a chi avrebbe voluto una manovra più sostanziosa, anche verso l’UE e paesi esportatori di fonti energetiche.
L’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI
Secondo quanto stimato dall’Unione dei Consumatori, i rincari della luce su base annua, sarebbero di 112 euro, mentre per il gas di 263 euro in un anno. Ciò, sempre tenendo conto degli aiuti governativi sull’azzeramento degli oneri. Non soddisfa e non rincuora poiché è pur sempre un esborso di chi oggi si sta riprendendo da un cono di bottiglia economico che ha segnato indelebilmente aziende e famiglie. Di contro canto l’Unione Nazionale Consumatori chiede di intervenire anche e soprattutto su accise, addizionali regionali per il gas e Iva.
Il GOVERNO
La politica si difende promettendo interventi, anche supplementari, ricordando sempre che il caro dell’energia è dovuto principalmente alla ripresa economica. Cingolani: «Aumenta la domanda e salgono i prezzi delle materie prime che oggi servono a produrre quell’energia. Bisogna mitigare gli aumenti e puntare sulle rinnovabili». Mentre il Presidente Draghi punta l’obiettivo sugli interventi, ricordando che a fronte di queste misure di emergenza per contenere aumenti dovrà seguire a livello europeo «Un’azione più strutturale. Dobbiamo considerare che una transizione” ecologica “così grande e rapida comporta anche costi economici e sociali immensi. Da un lato siamo determinati a percorrere questa transizione, dall’altro siamo determinati a proteggere specialmente i più deboli dai costi sociali che, come abbiamo visto ora con l’aumento delle bollette, potrebbero essere veramente significativi».
Considerazioni che lasciano presagire che i rincari con l’intervento governativo non saranno azzerati del tutto e che potrebbero essere rivisti in base alla domanda dei produttori.