Società

Amistade | RezzaMastrella 21 e 22 ottobre alle 21 Teatro Del Carmine di Tempio Pausania

Props, festival promosso dall’organizzazione culturale Bottega No-Made, giunge quest’anno alla sua settima edizione e porta in città il debutto nazionale dello spettacolo Amistade di RezzaMastrella, grazie alla collaborazione con Sardegna Teatro. Il festival, un progetto multidisciplinare fortemente orientato alla promozione del teatro, rinnova la promessa di portare nella città di Tempio spettacoli di grande impatto culturale. Per l’organizzatore Fulvio Accogli “la scelta di proporre lavori che escono dai classici schemi, è dettata da un preciso obiettivo: contribuire ad accrescere e a coltivare la passione per il teatro in tutte le sue forme, soprattutto quelle più contemporanee e di avanguardia. Nel corso degli anni, con Props ma anche con Bookolica, abbiamo lavorato sulla diffusione dei diversi linguaggi dell’arte. Avere Amistade nel nostro teatro è una grande occasione per la città di incontrare uno dei più interessanti artisti del panorama nazionale, Antonio Rezza, che si confronta in scena con Fabrizio De Andrè”.

Amistade, un esperimento di Sardegna Teatro Mixed Reality, è una storia a due voci, quella di Fabrizio De Andrè, registrata durante i concerti, e quella live di Antonio Rezza, sul palco con Ivan Bellavista. La scena, immersa nello spazio materico – visuale di Flavia Mastrella, è dominata dalle connessioni tra le immagini e la voce di Fabrizio de Andrè e le azioni e i personaggi che prendono vita da Antonio Rezza. Lo spettacolo è una parabola di situazioni e dialoghi che dal surreale diventano, attraverso la risata, drammaticamente reali: “la spensieratezza va stroncata alla nascita”. L’essere umano con le sue ansie, contraddizioni e quotidiane vicissitudini, viene messo a nudo senza riguardo e con lieve crudeltà, in un crescendo che annulla la distanza tra attore e pubblico.

La forza magnetica dello spettacolo è un dialogo ininterrotto tra i video di Fabrizio de Andrè, i disturbanti personaggi di Antonio Rezza e le suggestioni scenografiche di Flavia Mastrella. La voce familiare del cantautore genovese avvolge e conduce lo spettatore attraverso i vari quadri dello spettacolo, facendo da contrappunto alla logica follia di Rezza.

“Così vicini così lontani. A una prima valutazione il lavoro artistico della compagnia Rezza Mastrella appare molto distante da Fabrizio De Andrè”, dice Dori Ghezzi sul progetto “Più vicini che lontani, ce ne renderemo presto conto. Fabrizio osava e non amava tutto ciò che è scontato. Antonio e Flavia condividono con Fabrizio una capacità quasi sardonica di far ridere, toccando temi tragici e scottanti. Questo si collega direttamente all’eredità di De André, che è riuscito a essere davvero popolare, grazie alla capacità di attraversare diversi registri e raggiungere le persone e questo lo accomuna nel profondo anche a RezzaMastrella. Diversamente da me, Antonio e Flavia non hanno mai conosciuto Fabrizio di persona ma sia lui che loro sono attratti da una forza rivoluzionaria”.

Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce?

Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda?

Due persone discorrono sull’esistenza.

Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza.

La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. Mai come in questo caso o, per meglio dire, ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura, è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti a regnare. Bisognerebbe morire appena un po’ di più.

Antonio Rezza

FRATTO_X contaminato da video interventi.

Scie luminose si materializzano con l’inquietante delicatezza dei fiori visti da vicino. Fratto_X è un ideogramma, che insegue la leggera freschezza vibrante del tratto e il colore saturo dell’immagine in 3d. Una distesa di pelle calda organizza figure antropomorfe, sommerse dalla carne e dalla carnalità, vittime disponibili alla persuasione di massa.

L’inutilità permea e comprime i personaggi che si affacciano da un divieto X. La Sedia, mezzo mutante color azzurro, pelle e ruggine, è presa in prestito dal teatro di narrazione.

Il Telecomandato geneticamente alterato e il Miracolo dell’urbanizzazione sono sculture mobili dipendenti.

La carcassa del guerriero viene riproposta come presenza epica solo nella forma e nell’atteggiamento. Le videoproiezioni si intrufolano Nell’Habitat raccontando storie senza voce.

Flavia Mastrella

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