Comunicati Stampa

Algeria convoca stampa europea per disinformare sul SaharaMarocchino. “Non evento”

Le falsificazioni algerine sono strumenti utili per la propaganda. Due settimane fa, Algeri ha convocato in Algeria alcuni giornalisti europei per verificare quanto “brucia” la presunta “guerra in Sahara”.
Secondo alcuni siti spagnolo, italiano e il giornale francese Libération brucia un po’, secondo il quotidiano marxista francese l’Humanité, molto, alcuni hanno parlato di “feriti e morti” ma senza presentare chi sono! È raro vedere mass media mentire come in questa “copertura”, a soldo d’Algeria, del “conflitto di Sahara”. Si comincia dalla prima riga che proclama: “il nostro inviato speciale nel Sahara…”. Ma chi ha inviato chi e a quale scopo? Ci troviamo semplicemente di fronte ad un autentica manovra pagata dall’Algeria per disinformare i pochi lettori di quei giornali. L’arte di creare l’evento di un non-evento è una brutta versione di copyright algerina.
Non occorre ritornare sul rifiuto della RAI Italiana o sulla stampa spagnola se non per sottolineare la voce dissonante della Rtve (Radio Televisione spagnola), ente pubblico spagnolo che dalla sua parte ha rifiutato di inviare i suoi giornalisti a Tindouf in Algeria.
E cosa hanno divulgato? Quasi niente di serio. Una “frana di armi” che si limita a pochi razzi lanciati nel vuoto non si sa precisamente dove e in quale direzione. Ma, tutto ciò è avvenuto, secondo alcuni “convocati” orientati pronti a riciclaggio scaduto, in fretta per sfuggire ai “droni” israeliani e turchi forniti ai marocchini!
Va evidenziata, però, una rivelazione del giornalista Célian Macé di “libération.fr” del 20 ottobre nel confermare proprio dal luogo la disinformazione degli algerini, del loro marionetta “polisario” e degli “convocati speciali” in Algeria sull’inesistenza di guerra nel Sahara Marocchino: [I binocoli passano di mano in mano sul bordo della collina. Ognuno tenta di vedere una parte del muro (muro della difesa Marocchino). “È là, dall’altra parte del deserto, in cima alla montagna oscura che sbarra l’orizzonte”, indica il comandante (alias Walda ndr). A una dozzina di chilometri a ovest” dal muro (…). Lui lo vede. I suoi ospiti, una manciata di giornalisti europei osservano al teleobiettivo, ma non vedono nulla], è il minimo da raccontare: “lui lo vede, loro no”!!
Visto che il dossier del Sahara resta di esclusiva competenza della sicurezza militare DRS, Algeri intende mettere in guardia la comunità internazionale contro un rischio che ritiene “grave di escalation tra il Marocco e il Polisario”. E’ noto che l’Algeria, si trova in difficoltà davanti al mondo nella sua responsabilità diretta nella creazione e la perdura del conflitto regionale artificiale del Sahara, e così si muove sempre all’approssimarsi della riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU dedicata alla questione del Sahara nel tentativo di far pressione sulla risoluzione ONU, e naturalmente, utilizza ogni strumento compresso l’uso mediatico di “convocati”. Il linguaggio è suo. Possiamo ascoltare l’ambasciatore algerino Ammar Belani: “Con la rottura brutale del cessate il fuoco da parte del Marocco e l’annessione della zona cuscinetto a Guerguerat nel novembre 2020, siamo di fronte a una situazione di guerra e bisogna riconoscere che i rischi di escalation sono seri”.
Belani non ne è certamente al corrente, ma gli si può ricordare che l’escalation è stata sempre per iniziativa non del Polisario, intendiamoci, ma dell’Algeria. Quando lui parla di violazione del cessate il fuoco, forse non sa che è stato il suo paese a farlo inviando miliziani armati dai campi di Tindouf fino alla frontiera tra Marocco e Mauritania, per un tragitto di oltre 2mila chilometri, nell’obiettivo di bloccare la circolazione stradale internazionale durato tre settimane tra ottobre e novembre 2020.
Ripristinata la circolazione stradale internazionale a Guerguerat che collega Africa all’Europa grazie all’intervento pacifico delle Forze Armate Reali marocchine nel 13 novembre 2020 in presenza della missione ONU senza vittime né feriti e da quella data è ritornata la normalità, né guerra né schermaglia.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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