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Pozzetti termometrici, dove installarli?

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Pozzetti termometrici: a cosa servono e dove installarli?

Una pratica guida all’utilizzo di questo importante strumento 

Prima di andare a vedere nel dettaglio qual è la funzione dei pozzetti termometrici, quali sono le caratteristiche, le varie tipologie presenti e dove installarlo, è bene fare un breve incipit e capire a cosa servono esattamente. 

I pozzetti termometrici hanno tre importanti funzioni, quella di proteggere il sensore di temperatura, proteggere l’operatore e proteggere l’ambiente, inoltre permettono la pulizia e la sostituzione del sensore anche durante il processo quindi senza la necessità di svuotare il sistema riducendo sensibilmente la possibilità di contaminazione dello stesso. Dopo aver capito le importanti funzioni dei pozzetti termometrici andiamo a vedere nel dettaglio quelle che sono le tipologie e soprattutto come poter installare gli stessi. 

Tipologie di pozzetti termometrici 

La classificazione dei pozzetti termometrici avviene sulla base del design dello stelo. Quest’ultimo, infatti, può essere diritto, a gradino oppure rastremato, chiaramente in base al design cambia anche la funzione e la velocità di risposta del pozzetto termometrico. Un pozzetto dritto ha lo stesso diametro per l’intera lunghezza di inserzione e garantisce una efficacia protezione sia dall’erosione che dalla corrosione. Diversamente, un pozzetto termometrico a gradino ha un diametro maggiore nella parte superiore rispetto alla punta dove troviamo un diametro leggermente più piccolo, questa particolarità di forma influisce sulla velocità di risposta dello stesso garantendo velocità uniformi ma anche una velocità di rilevazione della temperatura più rapida. Infine, un pozzetto termometrico rastremato ha un diametro che va diminuendo in maniera graduale sulla lunghezza di inserzione e questa forma garantisce una resistenza superiore e una velocità di risposta migliore sulle variazioni di temperatura, infatti questa tipologia di pozzetto viene utilizzata principalmente nelle applicazioni ad alta velocità. 

Tipologie di attacco

Sono presenti diverse tipologie di attacco, i pozzetti termometrici, infatti, possono essere collegati mediante filettatura, saldatura, saldatura a bicchiere, flangia oppure o-ring.  La diversità di attacco varia in base anche ai processi in cui il pozzetto viene utilizzato. Nei processi dove è fondamentale evitare contaminanti che provengono dai filetti, come per esempio nelle industrie farmaceutiche, normalmente vengono utilizzati attacchi saldati. Gli attacchi O-ring, invece, prevedono l’utilizzo di un O-ring per sigillare internamente un manicotto saldato a un serbatoio. La doppia saldatura dei pozzetti flangiati impedisce che nelle fessure possano entrare sostanze in grado di corrodere i giunti aperti. 

La scelta dei materiali 

La scelta del materiale più adatto, sia per la durata del pozzetto termometrico che per la sua efficienza, è di fondamentale importanza. Innanzitutto, nella scelta del materiale è necessario considerare alcuni aspetti di primaria importanza come i prodotti chimici, la portata e la temperatura a cui sarà esposto. 

Temperature o concentrazioni chimiche particolarmente alte potrebbero corrodere o erodere facilmente il pozzetto termometrico per cui è necessario capire come verrà utilizzato e soltanto in un secondo momento scegliere il materiale più adatto. Generalmente il materiale più utilizzato è l’acciaio inox in quanto è molto resistente al calore, alla corrosione ed è anche conveniente da un punto di vista economico. Tuttavia sarà necessario optare per alcuni materiali speciali per i processi particolarmente difficili dove è opportuno proteggere sia il corpo solido che il rivestimento. Ad esempio la lega Haynes è utilizzata in atmosfere ad alto contenuto di cloro, solforanti e carburanti. 

Dove installarlo?

A quanto punto, dove aver visto la funzione, le caratteristiche e le diverse tipologie di pozzetto termometrico, è bene vedere alcuni aspetti relativi all’installazione dello stesso, in termini di posizione, di quantità e di lunghezza del bulbo. Le principali domande che gli utenti si pongono in relazione alla procedura di installazione sono le seguenti: 

Qual è la lunghezza ideale per l’immersione del pozzetto termometrico?
Qual è la distanza tra questi ultimi e i pozzetti?
Dove deve essere installato esattamente? 

Per rispondere alla prima domanda è necessario partire dal presupposto che la giusta lunghezza di un pozzetto termometrico varia in base al diametro della tubazione o del tubo dove va installata. In linea generale più è profonda l’immersione e maggiore è il rischio che il pozzetto termometrico si piega o soffra la velocità di fluido del processo, diversamente, più è minore la lunghezza d’immersione più aumenta il rischio di avere risultati di misura poco affidabili a causa dell’insufficiente trasferimento di calore. 

In caso di installazioni multiple, invece, il principale fattore che dovete verificare è quello di minimizzare l’influenza di uno sull’altro e quindi posizionarli con un’angolatura tale da evitare un’influenza reciproca oppure installarle inline con una distanza che varia da 10 a 100 volte il diametro del tubo. Infine, potete optare per un’installazione a gomito che vi garantisce una misurazione ottimale della temperatura del processo, quest’ultima tipologia di installazione può essere fatta a monte oppure a valle. 

Eccellenti pozzetti termometrici sono prodotti dalla AM&C Italy

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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