Natale e le leggende dell’agrifoglio
Natale e le leggende dell’agrifoglio. Secondo la tradizione questa pianta è magica e beneaugurante.
Natale e le leggende dell’agrifoglio
La leggenda vuole che quando si diffuse la notizia della nascita di Gesù un pastorello volesse recarsi a salutarlo. Il ragazzo però non aveva denaro per comprare dei fiori e così andò in campagna per raccogliere dei rami che intrecciò. Si mise in cammino e giunse fino alla grotta ma al momento di entrarci scoppiò in lacrime. Era l’unico a non avere un vero dono per la sacra famiglia. Le lacrime del piccolo pastore bagnarono la sua umile corona e poi caddero per terra. Il suo pianto commosse tutti, anche gli angeli che trasformarono le umili fronde in una bellissima ghirlanda di agrifoglio, con piccole bacche rosse e foglie lucide. Ecco perché è questa la pianta delle festività natalizie.
La leggenda dell’uccellino
Attorno all’ilex aequfolium , è questo il suo nome scientifico, ci sono numerosi racconti.
Sin dai tempi più remoti l’agrifoglio è considerato utile per allontanare il male ed assicurarsi la fortuna.
Infatti, il colore vermiglio delle sue bacche richiama l’energia, la positività e la forza.
Secondo una narrazione molto antica, all’arrivo dell’inverno tutti gli stormi migrarono verso luoghi più caldi. Nel bosco era rimasto un solo uccellino, che aveva fatto il nido fra le fronde di un arbusto. L’animaletto voleva aspettare la nascita di Gesù, rendergli omaggio e poi chiedere una piccola grazia. Le giornate diventavano sempre più fredde e corte. Iniziò a nevicare e l’uccellino stentava a trovare il cibo. Finalmente arrivò il 25 dicembre e così il volatile si recò alla grotta della sacra famiglia. Dopo aver salutato il bambinello, gli chiese di far sì che il suo alberello non perdesse mai le foglie. Così lui avrebbe potuto restare per sempre in quel bosco. L’animale venne subito accontentato.
L’umile arbusto fu trasformato in un bellissimo ramo, ornato di bacche rosse e lucide.