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Navi e yacht a basso consumo: le nuove sfide della sostenibilità nautica

Alla luce di quanto sta accadendo nel mondo in merito all’inquinamento e al riscaldamento globale, ad oggi qualsiasi attività produttiva si trova a confrontarsi con le strategie di riduzione delle emissioni inquinanti. Non fa eccezione l’ambito nautico, che viene erroneamente classificato come uno dei settori dal maggiore impatto ambientale. In realtà, l’universo relativo a navi e barche è interessato da una grande accelerazione che non riguarda solo la nascita di soluzioni sempre più lussuose e tecnologiche, ma anche l’impiego di metodi sofisticati per ridurre il più possibile l’inquinamento. C’è un grande silenzio intorno a questo, ma quello che sta accadendo nel settore nautico è un esempio per tante altre realtà che procedono ancora a rilento dal punto di vista della riduzione dei consumi. Di seguito si presenta una panoramica generale della situazione in Italia e si espongono i metodi principali con cui barche, yacht e grandi navi possono diventare sempre più efficienti anche sotto il profilo energetico. 

L’impatto delle navi sull’ambiente

Non si può certo negare che le navi siano una fonte di inquinamento, principalmente a causa dei gas di scarico che impattano in modo non indifferente sul riscaldamento globale. In particolare, i motori di molte navi bruciano oli combustibili ricchi di zolfo che sprigionano grandi quantità di diossido di zolfo e polveri sottili (fonte: Wikipedia, l’impatto ambientale della navigazione). La maggior parte dei danni all’ambiente è provocata dalle grandi navi commerciali che stazionano nei mari. Dietro la struttura e il funzionamento di queste grandi imbarcazioni, ci sono spesso dei vincoli economici per i quali non è questa la giusta sede di approfondimento. In ogni caso, i costi ridotti di alcuni componenti possono prevalere e mettere da parte soluzioni più ecosostenibili. 

Lo scenario è diverso per quanto riguarda la nautica da diporto. In questo settore i passi in avanti sono stati senza dubbio più importanti, e ad oggi una barca è caratterizzata da un’efficienza energetica di gran lunga maggiore rispetto a una barca di 10 anni fa. Di certo non si può parlare di una nautica a impatto zero, ma ad oggi la velocità e la prestanza di navi e yacht si ottiene anche in presenza di motori più piccoli e di potenze inferiori, con minori necessità di energia nel momento in cui si usano le utenze a bordo. Inoltre, molte navi si stanno dotando di sistemi di depurazione dei gas di scarico per ridurre le emissioni di ossido e zolfo, ripulendole prima che escano dalla ciminiera.

Anche le navi da crociera stanno facendo grandi progressi, ad esempio dal punto di vista della climatizzazione, responsabile di una percentuale significativa del consumo totale di carburante delle navi di grandi dimensioni. Ecco allora che i progettisti perfezionano valvole per il bilanciamento automatico, in grado di modulare il flusso d’acqua refrigerata in relazione al fabbisogno, regolando in modo ottimale la temperatura e consentendo importanti risparmi in termini di energia.

Navigazione elettrica: una soluzione possibile? 

La tecnologia elettrica e ibrida per il diporto ha dei vantaggi che chiunque può facilmente intuire: bassi consumi energetici, ma anche comfort senza precedenti, grazie alla possibilità di navigare in silenzio e nuotare in acque più limpide, senza contare i minori costi di manutenzione. Ad oggi una soluzione full electric per uno yacht si attesta intorno alle 20/30 miglia di autonomia, come ricorda in un’intervista Andrea Frabetti, manager italiano al comando di Sunseeker International. Il grande vantaggio dell’ibrido è unire potenza elettrica e diesel per ottimizzare gli standard operativi quotidiani, arrivando a risparmiare sull’energia. A impedire all’ibrido di diffondersi velocemente, tuttavia, ci sono i costi. Gli esperti del settore concordano nella considerazione per cui le persone tendono ad acquistare ibrido se ci sono degli incentivi statali, come è già avvenuto per le auto. Qualora questo dovesse accadere anche per barche e yacht, è ragionevole credere che gli sviluppi commerciali verso questa nuova tecnologia saranno rapidi e importanti. 

Gli interventi sugli impianti di barche datate

La sfida della nautica sostenibile non riguarda solo le barche che verranno, ma può iniziare da tutte quelle già attive. Ad oggi esistono diverse realtà professionali specializzate nel restauro o sostituzione di impianti datati di navi e yacht, che possono intervenire per sostituire vecchi motori e generatori con sistemi di propulsione moderni e puliti, e restituire barche pressoché nuove, moderne ed efficienti. Sottoporre la propria imbarcazione a un refitting completo può essere un’ottima soluzione per offrire il proprio contributo alla causa dell’ambiente, dando nuova vita agli impianti o ai rivestimenti di una barca senza sostituirla.

L’avvento di nuovi materiali in ambito nautico 

Il carbonio e la fibra di vetro sono ad oggi i due materiali più utilizzati nella costruzione di barche e navi. Ma sono ormai ampiamente riconosciute le potenzialità di alcune fibre naturali, alcune già impiegate in altri settori produttivi, che potrebbero garantire le stesse performance e al tempo stesso salvaguardare l’ambiente. La fibra di basalto, per esempio, viene utilizzata nell’industria soprattutto nella costruzione di armi e, trattandosi di un materiale ecologico, comincia ad affacciarsi anche in ambito nautico. La fibra di bambù è un’altra soluzione ecologica, che ha il grande vantaggio di possedere caratteristiche meccaniche pressoché uguali a quelle della vetroresina, ma è molto più leggera e sostenibile. Insomma, il prossimo futuro dell’ambito nautico non potrà prescindere dall’avvento di nuovi materiali che inquinano meno e possono essere smaltiti in modo sostenibile (per approfondimenti, si veda la storia e i nuovi impieghi delle fibre naturali composite).

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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