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Alla luna di Giacomo Leopardi, la parafrasi

Alla luna di Giacomo Leopardi, presentazione e parafrasi del celebre idillio leopardiano.

La lirica, composta del 1819, fa parte della raccolta “Canti”. L’idillio si compone di 16 endecasillabi senza rima ed è diviso in due sezioni: nella prima il poeta descrive un notturno lunare simile alla sua stessa situazione di vita. Nella seconda, certo maggiormente speculativa, il Leopardi si sofferma sul valore consolatorio del ricordo.

Alla luna di Giacomo Leopardi, la parafrasi


Il poeta immagina di ritornare, dopo un anno, a colloquio con la luna di un tempo.
Graziosa luna, mi ricordo che un anno fa, venivo, in preda alla tristezza, ad ammirarti. Tu rischiaravi quel monte oggi come allora.

Tu, luna, mi apparivi nebulosa e tremula perché le lacrime bagnavano i miei occhi.  Mia cara luna, la mia vita era travagliata  e oggi non è cambiata. Eppure, ricordare e contare gli anni della mia angoscia mi dà conforto. Il ricordo delle cose passate, quando si è giovani e si spera ed il passato è breve è sempre piacevole. Il ricordo è sempre grato anche se l’infelicità perdura.

Analisi della poesia

Alla luna fa parte dei Canti ed è un componimento in endecasillabi scritto nel 1819.

Giacomo Leopardi immagina di tornare, dopo un anno, a discorrere con la luna che illumina il monte Tabor. Nonostante sia passato del tempo, il dolore dello scrittore è sempre uguale, così come le lacrime che riempiono i suoi occhi. E’ proprio dall’osservazione della luna che scaturisce la riflessione sulla vita e sui ricordi.

L’ astro silenzioso dona sollievo al poeta, angosciato per la sua esistenza.
Il Leopardi si rivolge all’astro con parole gentili e con un tono confidenziale.

Nel testo sono molto frequenti i termini ricercati, come etate che si fondono con parole più comuni e d’uso quotidiano.

La lirica affronta alcune tesi cruciali della filosofia leopardiana come  l’infelicità a cui è condannata l’intera umanità. Il dolore che pervade l’esistenza è immutabile e non cambia mai, neanche col passare del tempo. A testimonianza della sua convinzione, il Leopardi evidenzia che un anno prima la sua vita era tribolata così come è quella di ora.

Lo scrittore poi si sofferma sul ruolo della memoria che apporta sollievo, nonostante siano ricordi angosciosi. Il trascorrere del tempo addolcisce i ricordi mesti, rendendoli più sopportabili.  Inoltre, il paesaggio naturale, come accade ne L’Infinito, diventa per il poeta spunto di riflessione sulla propria interiorità.

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