Identità e migrazione sarda: Fasi e Gruppo Sae insieme. Dalle radici a un nuovo futuro
Partecipazione corale alla presentazione del progetto “Identità e migrazione sarda: Fasi e Gruppo Sae insieme. Dalle radici a un nuovo futuro”, questa mattina nell’Aula Magna dell’Università degli studi di Sassari. Sala gremita, come nelle migliori occasioni. Presente anche il presidente della Regione, Christian Solinas, l’assessora regionale Alessandra Zedda, il presidente del consiglio regionale Michele Pais, il presidente della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e il direttore della stessa Coldiretti Luca Saba, oltre a diversi rappresentanti politici, militari e istituzionali, dal sindaco di Sassari Nanni Campus al sindaco di Nuoro Andrea Soddu. “Una giornata storica” ha sottolineato il direttore della Nuova Sardegna, Antonio Di Rosa. “Oggi inizia un nuovo percorso che vede il nostro quotidiano in prima fila per far conoscere alla Sardegna le attività dei Circoli sardi nel resto d’Italia e in contemporanea portare la Sardegna agli emigrati sardi sparsi nella penisola”. “Entusiasmo” e “passione” sono le parole d’ordine ripetute da Alberto Leonardis, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Sae, Sapere Aude Editori, da appena qualche mese nuovo editore del quotidiano La Nuova Sardegna. È lui che ha annunciato l’uscita di due pagine quindicinali per raccontare il mondo dell’emigrazione attraverso la Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, 30.000 soci, una rete di 70 circoli. Accanto al cartaceo, spazio anche al web con un portale apposito che farà da vetrina in tutti i giornali del Gruppo. E ancora: sono varie le iniziative messe in cantiere dall’accordo nato tra La Nuova Sardegna e la Fasi e destinate ad essere portate all’attenzione delle diverse regioni italiane. Entusiasta il presidente della Fasi, Bastianino Mossa: “Migliorare la comunicazione era uno dei nostri obiettivi, già dal congresso di dicembre scorso a Milano. L’accordo con La Nuova Sardegna è arrivato nel momento migliore, con l’intervista che mi ha fatto Luciano Piras, giornalista della redazione nuorese del quotidiano”. “Dobbiamo essere orgogliosi di quello che la storia ci ha resi: figli si una terra che dobbiamo amare, ma soprattutto figli di una identità che non possiamo tradire” ha sottolineato Mossa. “Per ogni euro che riceviamo dalla Regione Sardegna, ne restituiamo almeno 27” ha detto parlando del ruolo degli emigrati sardi come ambasciatori delle eccellenze isolane.
Anche il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha sottolineato il contributo determinante all’economia sarda del mondo dell’emigrazione. Ripercorrendo le diverse tappe della legislazione in materia, ha annunciato interventi volti a rileggere e attualizzare le norme ferme al 1991. “Un patrimonio immenso”: così Solinas ha definito la Fasi, un vero e proprio sistema diplomatico di rappresentanza dell’isola nel resto d’Italia e del mondo.
Toccante l’intervento del giornalista Luciano Piras, trait d’unione tra La Nuova Sardegna e la Fasi. Nato in Germania, figlio di emigrati di Lodè (paese in provincia di Nuoro), il giornalista è andato dritto alle corde del cuore dei sardi che vivono fuori dalla Sardegna con un testo-poesia bilingue, in sardo con traduzione immediata in italiano.
A chiudere la presentazione del progetto La Nuova Sardegna-Fasi, ci ha pensato il rettore dell’Università degli Studi di Sassari, Gavino Mariotti. Anche l’ateneo sta portando avanti una serie di progetti che vedono protagonisti gli emigrati sardi.
A conclusione della mattina la cantante Maria Giovanna Cherchi si è esibita in un canto in lingua sarda.