Società di San Vincenzo De Paoli: Paola Da Ros nuova Presidente
Paola Da Ros è stata eletta, sabato 19 marzo 2022, nuova Presidente della Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli. Succede ad Antonio Gianfico, che è rimasto in carica per sei anni.
Insieme alla Presidente si è rinnovata anche la Giunta Esecutiva: “Ho individuato – sottolinea Paola Da Ros – le consorelle ed i confratelli che, con il mio stesso entusiasmo, dovranno aiutarmi in questi anni, cercando di miscelare al meglio persone esperte con altre che, per la prima volta, si propongono per un incarico nazionale. Sono persone che provengono dalle diverse aree geografiche dell’Italia e la parte femminile è per la prima volta maggioritaria”.
Paola Da Ros, insegnante, in San Vincenzo dal 1978, Coordinatrice Interregionale Veneto e Trentino dal 2017, rappresenta la Società di San Vincenzo De Paoli al Tavolo Regionale delle eccedenze alimentari della Regione Veneto, al Tavolo della Allenza contro la Povertà del Veneto, alla Conferenza Regionale Volontariato Giustizia della Regione Veneto e a quella della Regione Trentino-Alto Adige. Accanto a lei Marco Guercio, Vicepresidente nazionale, già Coordinatore Interregionale Piemonte e Valle D’Aosta; Luca Stefanini, riconfermato nella carica di Tesoriere della Federazione Nazionale; Anna Taliente, Segretaria della Federazione, già Segretaria della Federazione Lombarda; Giovanni Armenise, già Vicepresidente del Consiglio Centrale della Puglia; Monica Assanta, giornalista, esperta nel settore della comunicazione medico scientifica; Maria Ketty Cannizzo, Segretaria del Consiglio Centrale di Caltagirone; Marco Crosti, già Presidente dell’Associazione La San Vincenzo Onlus – Ente Morale; Monica Galdo, già membro della Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale della Società di San Vincenzo De Paoli come Responsabile della Macro Area Impegno nel Sociale e nuova progettualità.
Una presidenza che inizia in un momento non facile per il volontariato, che si deve confrontare con le sfide della pandemia, insieme agli echi della guerra ed ai suoi inevitabili risvolti economici e sociali, senza dimenticare le trasformazioni richieste dalla nuova Legge del Terzo Settore. “Ma non dobbiamo spaventarci – prosegue la nuova Presidente Paola da Ros – intendo proseguire sulla via segnata da chi ci ha preceduto, facendo attenzione agli elementi di novità, ai cambiamenti sociali, economici e tecnologici in corso. Sono essi a suggerirci che dobbiamo muoverci, perché fermarsi equivale a cadere”.
La Società di San Vincenzo De Paoli
La Società di San Vincenzo De Paoli è presente in 152 Paesi nel mondo e conta più di 800.000 soci, oltre ad 1 milione e mezzo di volontari non soci, suddivisi in 48.000 gruppi operativi (1.100 in Italia), diffusi sul territorio chiamati “Conferenze”.
Fondata a Parigi nel 1833 dal Beato Antonio Federico Ozanam, insieme ad un gruppo di giovani studenti, cattolica ma laica, l’organizzazione si trova general-mente nelle parrocchie.
I volontari della Società di San Vincenzo De Paoli combattono ogni giorno l’esclusione sociale. Il loro desiderio è di non offrire solo aiuti materiali, ma anche un sostegno fatto di conforto, di amicizia, di affiancamento duraturo, in un percorso di crescita personale finalizzato alla re-inclusione sociale.
Sono più di 30 milioni le persone aiutate nel mondo (125.000 in Italia) dalla Società di San Vincenzo De Paoli. L’organizzazione ha realizzato mense, dormitori, case di ospitalità per persone povere in difficoltà, centri per l’assistenza a bambini e ragazzi e per persone sole o anziane, strutture per l’accoglienza dei migranti, empori solidali.
Al servizio nella speranza
Il motto della nostra Associazione è “Serviens in spe”, al servizio nella speranza. I volontari vincenziani hanno una “missione” che consiste nell’ascoltare, nel consigliare, nello stare vicino a chi soffre. Affiancano le persone e le famiglie in difficoltà accompagnandole in un percorso che non prevede solo la consegna di un pacco di alimenti e qualche soldo o qualche medicina, ma il prendersi cura dell’aspetto emotivo, alleviare la solitudine, aiutare chi si sente perduto a crescere, maturare, a riprendersi la propria dignità. A tornare ad essere una persona normale, con la voglia di rimettersi in gioco, di affrontare di nuovo con coraggio le sfide della vita. Quindi ci prendiamo cura della persona, e non solo della povertà.