Editoriali

Il nuovo slancio nelle relazioni marocchino-spagnole dovrebbe incoraggiare l’Italia a rilanciare la sua partnership con il Marocco.

Il primo ministro Spagnolo Pedro Sanchez ha recentemente effettuato  una visita in Marocco su invito di Sua Maestà il Re Mohammed VI. Già nelle scorse settimane il gabinetto reale di Rabat aveva citato una lettera che lo stesso primo ministro spagnolo aveva affermato che  la “Spagna  ritiene che l’Iniziativa di autonomia marocchina è come la base più seria, reale e credibile per la risoluzione della controversia” attorno al Sahara . Si ricorda anche che già nel 2021, il sovrano marocchino ebbe a dire che “Alcuni sostengono che il Marocco sia così attaccato perché avrebbe cambiato il suo orientamento politico e strategico, nonché il suo modus operandi nel trattamento di alcune questioni diplomatiche. Non è così. Il Marocco è infatti cambiato, ma non nella direzione voluta dai suoi detrattori. È cambiato perché non accetta che i suoi migliori interessi vengano abusati. Parallelamente, si sforza di stabilire relazioni solide, costruttive ed equilibrate, in particolare con i paesi vicini. È questa stessa logica che governa le nostre scelte nel rapporto che abbiamo attualmente con la nostra vicina Spagna. È vero che queste relazioni hanno recentemente attraversato una crisi senza precedenti che ha seriamente scosso la fiducia reciproca e sollevato diversi interrogativi sul loro futuro. Tuttavia, abbiamo lavorato con la squadra spagnola con la massima calma, completa chiarezza e spirito di responsabilità. Oggi, infatti, ci impegniamo a rafforzare le basi tradizionali che stanno alla base di queste relazioni, attraverso una comprensione congiunta degli interessi dei nostri due Paesi vicini. Inoltre, ho seguito personalmente e direttamente il processo di dialogo e l’evoluzione delle discussioni. L’obiettivo non era solo trovare una via d’uscita da questa crisi, ma anche cogliere l’occasione per ridefinire le basi ei parametri che regolano queste relazioni. Con sincero ottimismo, esprimiamo il desiderio di continuare a lavorare con il governo spagnolo e il suo Presidente, Sua Eccellenza Pedro Sanchez, al fine di inaugurare una tappa senza precedenti nelle relazioni tra i nostri due Paesi. D’ora in poi, queste dovranno basarsi su fiducia, trasparenza, considerazione reciproca e rispetto degli impegni”.Il Marocco ha sempre teso la mano a tutti vicini e lontani ed ogni eventuale controversia è stata sempre risolta con il dialogo. Proprio recentemente è appena uscito una interessante analisi dell’ osservatorio internazionale di studi sul terrorismo ha elogiato ha sottolineato come  «La cooperazione bilaterale antiterrorismo tra Spagna e Marocco è di per sé un successo per il superamento delle precedenti difficoltà e l’ampia attuazione di misure e accordi al riguardo”. L’inchiesta sostiene che “l’azione congiunta nella lotta alla radicalizzazione non è altrettanto definita e sviluppata come sul fronte giudiziario, di polizia e di intelligence”. “La sfiducia di entrambi i paesi è ancora latente, il che impedisce il pieno sviluppo di molte delle azioni necessarie di questa cooperazione bilaterale”, sottolineano i ricercatori. Il capitolo firmato da Daniel Pérez sottolinea la necessità di un maggiore coinvolgimento della società civile – oltre alle istituzioni pubbliche e alle agenzie giudiziarie e di polizia – per arginare la minaccia del terrorismo jihadista e della radicalizzazione violenta. Nell’evoluzione di queste relazioni specifiche, si è passati dalla condivisione di dati su cellule o persone legate al jihadismo alla formazione di squadre congiunte e pattuglie miste di truppe spagnole e marocchine, pur non avendo quadri giuridici comuni, come nel caso tra i paesi europei . Il “cambio di paradigma” è avvenuto, secondo l’OIET, con la coincidenza tra “l’inizio della fine dell’ETA” e gli attentati di Casablanca nel 2003 e quello dell’11-M 2004 a Madrid, che ha aperto una “profonda riflessione in merito fallimenti in ambito preventivo, sia in ambito giudiziario, di polizia e di intelligence, sia nella lotta alla radicalizzazione”. I primi effetti si sono già registrati in una nota riportata dall’ ANSA  si apprende che “Il Fronte Polisario ha deciso di interrompere i contatti con l’attuale governo spagnolo” per la sua “strumentalizzazione della questione del Sahara occidentale  La rottura durerà fino a quando Madrid “si conformerà alle decisioni di legalità internazionale, che riconoscono il diritto del popolo sahrawi all’autodeterminazione, e al rispetto dei confini del proprio Paese, come riconosciuto a livello internazionale”. Ma al di la di questo reazione vorrei sottolineare la totale assenza di qualsiasi commento da parte della politica italiana . Quasi nessun giornale hanno riportato questa notizia da Rabat. Questo dimostra la totale assenza dell’interesse della politica italiana in un quadrante strategico come il Mediterraneo ed il nord africa. Una assenza che pesa notevolmente in un area dove tradizionalmente l’Italia poteva dire la sua.  Perdere di vista il Mediterraneo significa per l’Italia lascarsi sfuggire immense possibilità per essere protagonista nell’area del futuro. 

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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