Editoriali

Lettera aperta alla direzione della trasmissione “Di Martedì”

Spettabile Direzione,
martedì sera nel corso della trasmissione “Di Martedì” è apparsa una carta che classificava le nazioni in base al loro grado di Democrazia. La vostra immagine era basata su elaborazioni di istituti di ricerca

Ho notato come il Regno del Marocco sia stato classificato tra le nazioni “Ibride” ovvero ne una democrazia ne una autocrazia. Mi permetto , con molta umiltà, di far presente alcune cose. Cerchiamo di analizzare i punti su cui si fonda una democrazia. Ovvero la tripartizione dei poteri.

Del resto anche la settimana prima , mostrando la carta delle nazioni che avevano votato contro la Federazione Russa avevo notato come il Regno fosse annoverato tra coloro che avevano votato a favore dell’esclusione dal consiglio per i Diritti Umani quando, in realtà non partecipato al voto.

1) Organo legislativo 
Nel Regno del Marocco  
Il corpo elettorale è chiamato a rinnovare i 395 membri della Camera dei Rappresentanti . La legge elettorale assicura , la parità di genere sia per quanto riguarda le donne sia per quanto riguarda la rappresentanza della popolazione di età inferiore ai 40 anni . La camera dei rappresentanti è il cuore del potere legislativo del Regno ad essa è affidato il compito di concedere e revocare la fiducia al Governo e di approvare le leggi oltre al bilancio dello Stato .

Interessante notare nel sistema politico marocchino preveda un altra camera quella dei consiglieri composta da  72 membri eletti a livello regionale, e rappresentano le aree amministrative subnazionali (collettività territoriali); 20 membri sono eletti in ogni regione da un unico collegio elettorale composto da tutti i consiglieri della regione interessata che sono stati eletti nelle seguenti associazioni professionali: le associazioni degli agricoltori, le associazioni del commercio, industria e servizi, le associazioni delle arti e mestieri e le associazioni della pesca marittima; 8 membri sono eletti in ogni regione da un collegio elettorale composto da consiglieri eletti dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro più rappresentativi; 20 membri sono eletti a livello nazionale da un collegio elettorale composto dai dipendenti.

2) Organo Esecutivo
Dopo la nomina dei membri del governo da parte del Re, tra le fila del Partito che ha la maggioranza parlamentare , il Capo del Governo presenta ed espone insieme alle due Camere del Parlamento il programma che intende applicare”, articolo 88 della Costituzione 2011. Tale programma deve individuare il linee guida per l’azione che il Governo si propone di svolgere nei diversi settori dell’attività nazionale ed in particolare negli ambiti di interesse della politica economica, sociale, ambientale, culturale ed estera.
Questo programma è oggetto di un dibattito dinanzi a ciascuna delle due Camere. Segue la votazione alla Camera dei Deputati. 

Il Governo è investito dopo aver ottenuto la fiducia della Camera dei Rappresentanti, espressa con il voto della maggioranza assoluta dei membri che compongono la detta Camera, a favore del programma del Governo.

Il governo esercita il potere esecutivo. Sotto l’autorità del capo del governo, attua il suo programma di governo, assicura l’esecuzione delle leggi, dispone dell’amministrazione e sovrintende all’azione delle imprese e degli enti pubblici.

3) Giudiziario

La costituzione, infatti, sancisce l’indipendenza della magistratura, concretizzata dall’adozione di leggi organiche relative al Consiglio superiore della magistratura (CSPJ) e allo status dei magistrati. Tale indipendenza è stata rafforzata, invece, dall’adozione della legge relativa al trasferimento delle attribuzioni dell’autorità governativa preposta alla giustizia al Pubblico Ministero Generale del Re presso la Corte di Cassazione, nella sua qualità di capo del pubblico ministero e emanando le regole di organizzazione della Presidenza del pubblico ministero


Se a questo aggiungiamo anche la politica religiosa che permette alle confessioni cristiana ed ebraica di esercitare liberamente il proprio culto possiamo dedurre con una logica conseguenza che il Regno del Marocco è uno stato di diritto e consideralo “ibrido” è anche mancanza di rispetto verso la più numerosa comunità immigrata in Italia.

Più in generale credo che sia meglio astenerci nel giudicare qualcuno. Infatti, tra le nazioni che quella carta apparsa martedì sera come “autoritarie” vi sono nazioni dalle quali dipendiamo per l’approvvigionamento energetico ed i commerci. In poche parole, il mondo occidentale , deve comprendere che la sua fase storica è finita da lungo tempo .

Oggi dobbiamo relazionarci con i popoli non con il nostro metro di giudizio ma con quello delle popolazioni che abitano quei territori. Questo dovrebbe essere la bussola se vogliamo costruire un mondo nuovo dopo questa tragedia che si chiama guerra.

Vi ringrazio per l’attenzione e vi ringrazio per l’ottimo servizio informativo che fate sempre in modo equilibrato e garbato


Con stima

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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