ALBENGA- Si sono svolti questa mattina ad Albenga, nella Chiesa parrocchiale dei SS Fabiano e Sebastiano, a Campochiesa, i funerali del Cavalier Luigi Pisanello, nel mondo dell’arte conosciuto da tutti come Gino Pisanello. Al rito funebre erano presenti parenti, amici, conoscenti e numerosi rappresentanti e delegati di enti ed associazioni, fra le quali l’UCAI, l’Arma Aeronautica e l’UNUCI. Pisanello aveva 92 anni ed era molto noto in tutto il comprensorio ingauno e nel Ponente savonese per il suo impegno non solo in campo artistico, ma anche nel volontariato e nel mondo cattolico. L’ artista vantava più di cento mostre, tra personali e collettive, le prime a metà degli anni Sessanta. Affermato figurativo, presente in importanti collezioni private in Italia ed all’estero, era noto soprattutto per l’uso di una particolare tecnica su velluto.
Dopo una brillante carriera militare, andato in pensione è diventato per molti anni il direttore artistico dell’Associazione Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) di Albenga che riunisce ancora oggi decine di artisti appartenenti alle province di Imperia, Savona e Cuneo.
Pisanello aveva appreso la tecnica su velluto durante un lungo soggiorno in Messico a Ciudad de Quarez, dove aveva frequentato gli studi dei grandi artisti Rosas e Robles. E quella tecnica lo ha reso famoso prima in Riviera, poi pian piano in tutta la Liguria e nel resto d’ Italia.
Ma Pisanello non era solo legato alla particolare tecnica su velluto, realizzava infatti anche lavori in ceramica, mosaico, tecniche miste, olio su legno e su tela.
“Pisanello- commenta con tristezza il noto critico d’arte Adalberto Guzzinati- era un grande amico e, pur essendo noto come il pittore del velluto, per via proprio di quella particolare tecnica con la quale riusciva a dipingere sul velluto, da sempre si era mantenuto fedele ai canoni della tradizione, pur proseguendo una personalissima ricerca verso nuove forme espressive”.
La nostra redazione si unisce al dolore della moglie Teda, dei figli Monica e Mauro con Maria Teresa e Rosanna, i nipoti Jessica, Enrico, Sonia e dei parenti e degli amici per la perdita del caro Maestro.
CLAUDIO ALMANZI