IL GIARDINO DEL CARMINE E DEGLI ANGIOYANI AL LICEO ARTISTICO FIGARI
In occasione si Sa Die de sa Sardigna diverse associazioni avevano riqualificato la parte accessibile ai cittadini di quella vasta area che nel ‘600 ospitò il Convento del Carmine e nel Novecento l’orto botanico. Ripulito da erbacce e rifiuti di ogni genere era poi stato installato un totem alla memoria di 8 angioyaniimpiccati sulle Forche del Carmine vecchio, situate a un centinaio di metri dal muro con la nicchia che ospitava la madonna, che in effetti rappresenta l’unico resto archeologico di quello che fu il convento. Ora, grazie ad un progetto che vede il coinvolgimento dell’associazione Sa Domo de Totus, il docente di Discipline Architettoniche e Design Franco Puddori coinvolgerà otto classi del liceo artistico Figari, sito a pochi passi sia dall’ex Orto botanico che dal sito dove vennero giustiziati i rivoluzionari che lottavano contro feudalesimo e monarchia sabauda.
«La necessità – spiega il docente – è quella di valorizzare il patrimonio storico e culturale della città e restituire ad un’area quasi cancellata un’alta motivazione civile, liberando la storia dalla polvere e dal tempo».
La memoria fa rima con la forte motivazione civica che anima il progetto scolastico e che tira in ballo gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU sui cambiamenti climatici: «come scuola non possiamo essere indifferenti alla richiesta dei comitatidi trasformare questo mezz’ettaro di verde sopravvissuto al cemento – spiega sempre Puddori – in un parco della memoria accessibile e curato. Ciò non sarebbe solo un bene per la città in generale, ma darebbe anche impulso alle nostre attività didattiche e ci permetterebbe di sviluppare un lavoro di lunga durata, situato sul territorio, sui temi di Sa Die, della sostenibilità ambientale e dei beni comuni, anche facendo rete con altre scuole».
Sabato 7 maggio,nei locali dell’aula magna, i ragazziincontreranno l’autore del libro “Sassari, il Carmine e gli angioyani”, la presidente di Sa Domo de Totus Francesca Solinas (studentessa del corso serale dello stesso liceo), l’architetto e insegnante Andrea Faedda, Giuseppe Porcellana del Comitato Ambiente Sassari che da anni segue questa battaglia green e Tore Pintus, attivista verde che negli anni Settanta occupò insieme a tanti l’area verde per salvarla dal cemento e reclamare spazi di socializzazione.
Una volta finito l’incontro i ragazzi si sposteranno nella parte recuperata dalle associazioni e, con gli aiuti degli esperti e della loro immaginazione, ripuliranno quest’area oggi colonizzata da palazzine e parcheggi, immaginando gli orti che circondavano Sassari, le mura del Carmine, il complesso verde dell’Orto botanico e il luogodella morte dei rivoluzionari sardi.