Scienze e Tecnologia

GREENPEACE: NUOVA STRAGE SILENZIOSA DI API, OLTRE 12 MILIONI SCOMPARSE A CAUSA DEI PESTICIDI

ROMA, 19.05.22 – Domani è la Giornata mondiale delle api, ma c’è poco da celebrare. Secondo i dati appena forniti dagli apicoltori lombardiitaliani, si registra anche quest’anno il terribile fenomeno degli spopolamenti degli alveari che, oltre alle api mellifere, riguarda in maniera diversa tutti gli insetti impollinatori, con numeri difficili da stimare.

Anche qNella sola Lombardia, quest’anno sono circa 650 nella sola Lombardia gli alveari di cui c’è evidenza degli spopolamenti, monitorati dai Tecnici di Apilombardia con interventi su segnalazione dei propri associati e distribuiti nelle province di Cremona, Mantova, Lodi, Pavia, Bergamo, Milano e Monza-Brianza. Verosimilmente, però, questa è solo la punta dell’iceberg.

“Sono numeri impressionanti. S: si stima una perdita di oltre 12 milioni di api sparite nel nulla. Api che hanno lasciato i loro alveari in cerca di polline e nettare per la sussistenza della colonia e la produzione di miele, e ma che non vi hanno fatto più ritorno. A ucciderle sono stati i pesticidi usati nell’agricoltura intensiva”, afferma Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. “A ucciderle i pesticidi usati nell’agricoltura intensiva”.

“Il protocollo operativo contro gli spopolamenti, che è in vigore in Lombardia dal 2021,  ci ha permesso di supportare gli apicoltori danneggiati e di collaborare prontamente con i servizi veterinari e con il Corpo forestale per individuare gli spopolamenti e procedere alcon la raccolta di campioni per le analisi”, afferma spiega Larissa Meani presidente di Apilombardia. “Siamo tuttavia sconcertati dai risultati delle analisi, che evidenziano la presenza nel polline analizzato di numerosi principi attivi pericolosi per le api e per gli insetti pronubi. Rinnoviamo la speranza di un dialogo con il mondo agricolo, con l’obiettivo comune di un’agricoltura amica delle api e in equilibrio con l’ambiente”.

Gli apiari coinvolti negli spopolamenti si trovano in aree caratterizzate da coltura intensiva di mais, in gran parte destinato a diventare mangimei per gli allevamenti intensivi. Queste zone sono state oggetto di un’intensa attività agricola, spesso con interventi di diserbo chimico in pre-semina, in una situazione meteorologica caratterizzata da temperature sopra le medie stagionali, vento e clima secco. I diserbanti chimici impiegati finiscono spesso per depositarsi anche sulla vegetazione circostante ai campi, dove gli impollinatori vanno in cerca di cibo e acqua.

Alle operazioni di diserbo e di lavorazione del terreno sono seguite le semine, concentrate anch’esse in poche settimane sulla quasi totalità dei terreni della zona, e con l’utilizzo di sementi trattate con pesticidi, ovvero “conciate”. Anche questa operazione può portare alla deriva dei prodotti concianti sulla vegetazione spontanea che viene bottinata dalle api.

“Dalle analisi dell’IZS di Brescia note al momento è stata rilevata la presenza di diversi erbicidi, insetticidi, fungicidi e fra questi l’erbicida più utilizzato al mondo, il glifosate, per il quale quest’anno si dovrà decidere se rinnovare o meno l’autorizzazione al suo impiego nell’in Unione europea”, spiega Ferrario. “Questo prodotto, soprattutto se combinato a cocktail letali di altri pesticidi, è causa di importanti effetti collaterali nei confronti di api e altri insetti. La molecola rimane presente nell’ambiente durante tutto il periodo di raccolta determinando un’elevata esposizione degli insetti all’erbicida. Occorre perciò avviare una rapida transizione della nostra agricoltura, a cominciare dal Green Deal europeo, non solo per proteggere le api, ma anche gli agricoltori stessi e tutti noi. Senza api non c’è futuro”.

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