Il voto referendario si svolgerà domenica 12 giugno, dalle ore 7 alle ore 23. È abrogativo, ovvero per la cancellazione dell’attuale normativa vigente.
Agli aventi diritto al voto verranno consegnate 5 schede di voto, corrispondenti a 5 diversi quesiti referendari, aventi come tema:
- separazione delle carriere (tra giudici e pm),
- custodia cautelare durante le indagini
- legge Severino – incandidabilità dopo la condanna
- pagelle ai magistrati,
- Riforma del Consiglio superiore della magistratura (Csm)
Per la preferenza bisognerà:
- apporre un segno sul SI se si desidera che la norma sottoposta a Referendum sia abrogata
- apporre un segno sul NO se si desidera che la norma sottoposta a Referendum resti in vigore.
Ecco i 5 quesiti abrogativi
- scheda di colore rosso per il Referendum n. 1. Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.
Chiede se l’elettore vuole abrogare la parte della Legge Severino che prevede la decadenza automatica per i condannati in via definitiva parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi. Inoltre la legge Severino prevede anche l’incandidabilità e ineleggibilità per chi abbia subito condanne definitive per reati gravi contro la pubblica amministrazione. Chi risponde SI vuole abrogare la norma chi risponde NO vuole che resti in vigore.
- scheda di colore arancione per il referendum n. 2. Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale.
Chiede all’elettore se vuole abrogare la norma sulla “reiterazione del reato” dall’insieme delle motivazioni per cui i giudici possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini (prima del processo), limitando i casi di arresto al pericolo di fuga, inquinamento delle prove e rischio di commettere reati di particolare gravità, con armi o altri mezzi violenti. Chi risponde SI vuole eliminare questa motivazione dalle ragioni per cui si può disporre la custodia cautelare, chi vota NO la vuole mantenere.
- scheda di colore giallo per il referendum n. 3. Separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.
Chiede all’elettore se vuole vietare ai magistrati di passare dal ruolo di giudici (che appunto giudica in un procedimento) a quello di pubblico ministero (la parte che accusa e coordina le indagini), e il contrario. In sostanza oggi giudici e pm condividono la stessa carriera e il quesito chiede se si vuole che la scelta se diventare giudice o pubblico ministero venga fatta all’inizio. Chi vota SI sostiene la separazione delle carriere, chi vota NO invece non ha problemi a consentire la stessa carriera per pm e giudici.
- scheda di colore grigio per il Referendum n. 4. Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte.
E’ il quesito delle pagelle ai magistrati. Chiede all’elettore se vuole che l’operato del magistrato possa essere valutato dai membri di Consiglio direttivo della Cassazione e da quelli laici dei consigli giudiziari (es avvocati e professori universitari). Al momento ciò non avviene perché la Legge del 2006 lo impedisce. Chi vota SI vuole abrogare la legge e consentire che i magistrati vengano valutati, chi vota NO vuole continuare a escludere i magistrati dall’essere sottoposti a valutazione anche dei membri laici, come gli avvocati.
- scheda di colore verde per il Referendum n. 5. Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.
E’ il quesito sulla Riforma del CSM e l’elezione dei membri togati. Chiede all’elettore se vuole cancellare la norma che impone al magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per candidarsi al Consiglio Superiore della Magistratura. Chi vota SI fa sparire l’obbligo di raccogliere le firme, chi vota NO lo vuole mantenere.