Comunicati Stampa

Ginevra: ONG denunciano reclutamento bambini-soldato in Siria e in Algeria

La Rete della Commissione indipendente per i diritti umani in Africa del Nord (CIDH Africa) ha organizzato mercoledì 14 giugno a Ginevra sul tema della “Promozione e protezione dei diritti dei minori nelle zone di conflitto – Situazione dei bambini soldato”.
L’evento è stato organizzato in partenariato con le Ong l’Incontro Africano per la Difesa dei Diritti Umani e CECIDE che riunisce un gruppo di personalità internazionali difensori dei diritti dell’uomo, di esperti e universitari africani nel campo dei diritti dell’infanzia.
Il simposio ha trattato le principali preoccupazioni della comunità internazionale sul reclutamento militare di bambini nel mondo, in particolare nella regione del Sahel e dell’Africa orientale.
I partecipanti hanno accolto favorevolmente l’approvazione di nuove leggi, come ad esempio il Codice Generale del Bambino in Ciad, destinato a servire da quadro per la protezione dei diritti del bambino e il suo reinserimento nel sistema educativo dopo la sua esperienza traumatica.
Dalle loro parte, Mina Lghazal, presidente dell’Istituto Sud per gli studi strategici e Salwa Sahloul, membro della rete dell’Unione Africana per la sicurezza delle donne, hanno fornito dati allarmanti sul numero di bambini soldato utilizzati nei vari conflitti, nonché sul numero crescente di ragazze soldato, che sono anche utilizzate come schiave sessuali dai gruppi estremisti in Siria.
É stato illustrato anche il tema del quadro normativo internazionale e continentale che garantisce i diritti dei bambini e criminalizza il loro reclutamento.

I partecipanti hanno messo in evidenza la situazione dei bambini nei campi di Tindouf in Algeria e i crimini ai quali sono esposti i bambini, violando i loro diritti fondamentali, dopo essere stati costretti a prendere le armi ed essere reclutati dal gruppo Polisario.
Alla fine del simposio sono state presentate delle raccomandazioni generali sulla prevenzione del reclutamento di bambini e sulla traduzione in giustizia dei responsabili, promuovendo la rieducazione come mezzo per rendere i bambini consapevoli dei loro diritti e come metodo d’inserimento nelle loro comunità d’origine che li stigmatizzano.
Infine, è stato emesso un comunicato finale per porre fine a queste pratiche e incitare la comunità internazionale ad agire di più.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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