Marocco prima nazione a riconoscere i diritti umani

Il Marocco è terra d’islam, non solo perché in questa porzione del globo, la maggioranza della popolazione sia di fede islamica ma anche perché l’islam ha strutturato ed è stato elemento unificante del Regno fin dall’arrivo della fede mussulmana in questa regione. La cosa che connota l’islam in Marocco è rappresentato è l’adesione al sunnismo e alla scuola malikita. Entrambi, sono termini forse difficili per la maggior parte degli occidentali che vedono l’islam un blocco unico ed indistinto. La scuola malikita , è tra le più antiche scuole di esegesi coranica , fondata dall’imam Malik Ibn Ana ( 716 -795 D.C) il quale fu discepolo diretto di coloro che seguirono il Profeta Muhammad . Le fonti giuridiche su cui si basa la scuola Malikita sono ovviamente il Nobile Corano, la Sunna , le decisioni prese dal consiglio dei sapienti e le consuetudini della Medina.
L’islam sunnita malikita ha profondamente giocato un ruolo fondamentale nella storia del Marocco . E , alcune scelte di oggi , risiedono in un percorso che viene da lontano. Infatti, quando si studia una Nazione occorre immergersi nella sua sua storia e capirla non giudicarla. Se pensiamo che oggi il Marocco è in prima linea nella difesa dei diritti dei bambini e contro il loro arrulmento come soldati , non possiamo dimenticare, anzi dobbiamo sottolineare che è da oltre due secoli che il Marocco è in prima linea per la difesa dei diritti umani . Infatti, il Sultano Sultan Sidi Mohamed Ben Abdallah (1710-1790), noto anche come Mohamed III, è ampiamente noto per la sua diplomazia pacifista e le solide relazioni internazionali. Questa reputazione è attribuita alle sue aperture diplomatiche e alla ratifica di numerosi trattati di amicizia, pace e cooperazione con l’Europa e l’America. È particolarmente noto per il suo riconoscimento dell’indipendenza degli Stati Uniti nel 1777, rendendo il Marocco il primo paese a ufficializzare tale riconoscimento. Ma, putroppo, è assai meno noto in occidente per essere stato il primo a proporre una legislazione in materia di diritti umani . Il 10 settembre 1777, il sultano Sidi Mohamed scrisse quella che potrebbe essere considerata una dichiarazione sui diritti umani. L’aveva proposta a tutte le potenze cristiane e, se l’avessero accettata, la dichiarazione sarebbe diventata una norma di diritto internazionale. La cosiddetta Dichiarazione di Meknes, sebbene poco conosciuta per la mancanza di riferimenti, fu un pronunciamento importante e senza precedenti nella storia del pensiero umanitario.
Il sultano , fedele alla tradizione sunnita malikita, non privilegia i suoi sudditi musulmani rispetto a quelli cristiani in nessuno dei suoi proclami. Invece, tratta tutti i soggetti umani su un piano di parità. Questo indica la misura della sua adesione alla giustizia e alla profonda umanità. In effetti, Maometto III si era sempre occupato di benevolenza verso individui di diverse fedi che vivevano sotto il suo governo. Era determinato a facilitare la liberazione reciproca degli schiavi musulmani in Europa e dei prigionieri cristiani in Marocco. In quel proclama , noto come ” Dihiarazione di Meknes” vengono riportati importanti affermazioni di una grandissima attualità . Ad esempio si prevede che ” “gli uomini con più di settant’anni e le donne, indipendentemente dalla loro età, non dovrebbero mai, in nessuna circostanza, essere tenuti [come] prigionieri o schiave”. Per quanto riguarda i bambini, il Sultano desiderava mettere fuori legge la riduzione in schiavitù dei bambini di età inferiore ai dieci anni, come sancito dall’articolo 12 del trattato da lui ratificato con la Toscana il 6 febbraio 1778.
Ma in questo mondo che non vuole la Pace , mi sembra straordinaria l’attualità dell’ultimo articolo della Dichiarazione di Meknes che stabilisce : “una nave che trasporta cibo come grano, orzo, riso e tutti i cereali […] dalla terra dei musulmani o dalla terra dei cristiani non dovrebbe mai essere piratata perché potrebbe essere in via agli affamati che periranno se non ricevono il cibo, causando la distruzione delle creature di Dio”. Questo articolo da solo la dice lunga sulla moralità, compassione e misericordia del Sultano per tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro razza e religione.
Parole di grande profezia, di grande attualità e che rendono giustizia alla storia del Marocco
Marco Baratto