“La Sardegna di domani? Parlerà ancora il sardo e i Giganti saranno famosi in tutto il mondo”

Venerdì 8 luglio alle ore 19,00 nei giardini del Museo civico di Cabras prende il via la prima edizione del “Festival letterario dell’Archeologia l’Isola dei Giganti – Un viaggio lungo tremila anni”. “Un grande evento letterario in chiave archeologica che ha come obiettivo- spiega il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni -, quello di valorizzare, attraverso la cultura e il pensiero contemporaneo, il territorio su cui sorge il Parco archeologico naturale di Cabras e del Sinis, da Cuccuru Is Arrius a Tharros, passando per Mont’e Prama. Questo festival prosegue l’opera di contaminazione culturale che abbiamo iniziato e mette in campo una nuova metodologia di sviluppo delle tematiche che vedono il Sinis come punto di riferimento archeologico del Mediterraneo occidentale”.
“Quella che si apre venerdì è una manifestazione ricchissima che partendo da Cabras e dal patrimonio autoctono, fatto di tesori e natura, procede nel segno dell’approfondimento semantico del mare, che circonda la nostra isola ma fa da ponte verso le altre culture. Cabras si rivolge alle terre che si trovano attorno all’Isola dei Giganti come interessante e strategico punto di approdo” dichiara il sindaco Andrea Abis.
Ci saranno tanti ospiti autorevoli, da Federico Rampini, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera, a Paolo Restuccia, regista del noto programma satirico di Radio2 Il ruggito del coniglio; da Cecilia Sala, giovane reporter di guerra e giornalista del Foglio, a Nadeesha Uyangoda, saggista italiana impegnata sui temi del razzismo; da Marco Varvello, inviato a Londra per la Rai, a Guia Soncini , scrittrice e redattrice del Linkiesta. E poi Francesco Musolino, scrittore e collaboratore di diverse testate nazionali, Marino Magliani, scrittore e traduttore; Francesco Bonami, critico d’arte e curatore d’arte contemporanea di fama internazionale.
Sarà una prima edizione straordinaria. Tema centrale della prima edizione è il mar Mediterraneo, elemento centrale nella storia della Sardegna e filo conduttore già del primo appuntamento letterario (venerdì 8 luglio, ore 19,00), con la presentazione della collana Ilisso “Cultura, Storia e Archeologia della Sardegna” diretta da Tatiana Cossu.
Alle ore 19.45 di venerdì 8 luglio invece Giuseppe Corongiu, scrittore, giornalista, autore di numerosi studi e saggi sulla difesa e promozione delle minoranze linguistiche (è stato anche responsabile delle politiche linguistiche della Regione) presenta con Maria Antonietta Piga il suo nuovo romanzo, “S’Intelligèntia de Elias” (Janus editore). Ambientato in una Sardegna del futuro – in un lasso di tempo compreso tra il 2030 e il 2038 – e scritto in una lingua sarda sorprendentemente semplice e moderna filtrata dall’ortografia de sa Limba Sarda Comuna – il romanzo è un giallo distopico, “ambientato in un futuro prossimo che assomiglia tanto all’oggi” spiega l’autore. “Domani si parlerà ancora la lingua sarda, la Sardegna avrà risolto tutti i suoi problemi e i Giganti di Mont’e Prama saranno conosciuti in tutto il mondo”, dice Corongiu anticipando alcuni tempi del suo libro. “Ma”, aggiunge, “a sostituire la Giunta e il Consiglio Regionale ci sarà un programma di Intelligenza Artificiale”. Come saranno allora i sardi di domani? Scritto con un linguaggio illustre, attento all’estetica, “il romanzo è anche un affresco della società contemporanea che anticipa alcuni elementi della società di domani”.
Alle ore 21.30 di venerdì 8 luglio Nadeesha Uyangoda presenta “L’unica persona nera nella stanza” (66thand2nd edizioni). Nadeesha è nata nel 1993 nello Sri Lanka, ma vive in Lombardia da quando aveva sei anni. È un’autrice freelance che da tempo si occupa di identità, razza e migrazioni, i cui lavori sono stati pubblicati da Al Jazeera English, Not, «Rivista Studio», «The Telegraph», Vice Italia, openDemocracy. “La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali” spiega l’autrice. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi. Nadeesha aggiunge: “Il razzismo è tipico anche di alcune culture che dovrebbero essere più abituate agli scambi e all’accoglienza. Le isole per esempio dovrebbero avere una natura più accogliente. Ma il razzismo è frutto di una storia più ampia e di stratificazioni profonde”. Con un approccio nuovo e un linguaggio moderno, Nadeesha Uyangoda apre questa riflessione, per capire meglio la dinamica razziale nel nostro Paese e per soprammercato della nostra Isola.