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Il Comune di Cabras presenta la nuova Sala del Museo: “I Giganti avranno una nuova casa”

Il Comune di Cabras presenta la nuova Sala del Museo: “I Giganti avranno una nuova casa”

Domenica 10 luglio, nei giardini del Museo civico di Cabras, alle ore 19,00 inizia la terza e ultima giornata del primo “Festival letterario dell’Archeologia l’Isola dei Giganti – Un viaggio lungo tremila anni”. Un evento che presenta un programma ricco di ospiti, di attività e di occasioni di confronto e di dibattito.

La giornata inaugurale, venerdì 8 luglio, è cominciata con le parole di Anthony Muroni, Presidente della Fondazione Mont’e Prama, che há auspicato “una commistione di linguaggi, un ponte tra diverse forme d’arte e di cultura che possano portare alla piena valorizzazione dei beni archeologici di Mont’e Prama”. A seguire, la presentazione della collana “Cultura, storia e archeologia della Sardegna” di Ilisso Editore. A seguire, gli autori Giuseppe Corongiu, Nadeesha Uyangoda e Federico Rampini.

Presentata la nuova Sala del Museo
La nuova struttura che ospiterà i Giganti di Mont’e Prama è stata presentata alla comunità venerdì 8 luglio, alle ore 19,30, in occasione dell’apertura del Festival letterario dell’Archeologia “L’Isola dei Giganti”, organizzato dalla Fondazione Mont’e Prama.

“Siamo olto soddisfatti di questo lavoro”, “ha spiegato il sindaco di Cabras Andrea Abis, che há aggiunto: “Dopo un lungo periodo di lavoro intenso, prima per la progettazione e poi per l’esecuzione del cantiere, la nuova ala del Museo civico sta diventando una realtà, visibile in tutta la sua bellezza”.

La sala è stata pensata come uno scrigno adatto a custodire il complesso scultoreo che in epoca antichissima svettava sulla collina di Mont’e Prama. “I fregi esterni raccontano, con un linguaggio simbolico e artistico, la storia della nostra terra e di un popolo in cammino da tremila anni. Per Cabras e per questa amministrazione è un momento veramente importante. Abbiamo approvato l’ultima versione solo a febbraio 2022. Ciò che è ora visibile è uno scrigno che rappresenta da solo un’opera d’arte, sul quale è presente una forte contestualizzazione col territorio, attraverso una riproduzione simbolica dei guerrieri stilizzati e degli elementi dell’acqua, della laguna, della terra e dell’ignoto” ha concluso il sindaco.

Ad accompagnare il primo cittadino, la Soprintendente di Cagliari e Oristano Monica Stochino e gli architetti che ne hanno curato il progetto esecutivo, Walter Dejana e Renata Fiamma.

“Si tratta di un progetto di grande importanza perché riguarda la nostra identità culturale, realizzato anche grazie alla sapiente opera strategica della Fondazione Mont’e Prama. I musei sono preposti a preservare e mettere in luce il patrimonio identitario e oggi vediamo nascere una nuova ala di un museo che assolve al meglio questa funzione, assicurando uno dei diritti fondamentali dell’uomo, quello di garantire l’accesso alla cultura”, ha detto la Sopraintendente Monica Stochino.

“Il progetto si intitola “Tra il silenzio e la luce” e vuol mettere in relazione il mistero che avvolge le sculture con il desiderio di conoscenza che ne deriva. La facciata è fatta di buio e di luce e per realizzarla è stata innovata e reinterpretata la tecnica del sand-casting, inventata dall’artista sardo Costantino Nivola, in grado di plasmare poeticamente il cemento attraverso la colata (casting) del fluido su una forma di sabbia (sand)” ha spiegato l’architetto Fiamma.

Gli ospiti

L’editorialista del Corriere della Sera Federico Rampini ha dialogato con la giornalista Paola Pintus, presentando la sua ultima fatica editoriale, “Fermare Pechino” (Mondadori). “Cosa c’entra l’archeologia con un libro che parla della Cina” ha domandato Pintus. E Rampini ha risposto: “Le connessioni tra la Cina e la Sardegna sono più di quante si possa immaginare. “Fermare Pechino” è in primo luogo un libro di storia: una storia antichissima, il primo punto di forza di una cultura egemone che si sta prepotentemente affermando nel mondo. Moriremo cinesi perché loro hanno una profondità storica più forte della nostra. Hanno la certezza di appartenere alla più antica delle storie umane. Coltivano la memoria storica. Uno dei loro elementi di forza è il loro concetto di tempo. Possono fare programmi di lunghissimo periodo e realizzarli in tempi brevissimi anche perché hanno questa consapevolezza. È questa la lezione che la Sardegna, con i suoi Giganti, deve imparare a fare propria”.

Tra gli ospiti di sabato 9 luglio (ore 21,30), il giornalista Marco Varvello, responsabile della sede di corrispondenza Rai nel Regno Unito, con il suo nuovo romanzo, ‘Londra anni Venti’ (Bompiani): “Un romanzo d’attualità che segue due filoni” dice l’autore, “una storia d’amore e un triller politico, calato nella capitale britannica al tempo della Brexit e del Covid”.

Varvello riesce a descrivere in modo diretto e coinvolgente sensazioni, paure ma anche speranze di un mondo alle prese con una nuova e imprevedibile realtà. Con un fantasma sullo sfondo: quello della paura che nasce da una scelta, quella della Brexit, che sta portando in quell’enorme isola che è l’Inghilterra in un mondo complicato e di grandissimi cambiamenti. “Le isole sono in realtà aperte al mondo” prosegue Varvello. Il fatto di essere un isola non ti isola, dovrebbe aprirti al mondo, L’uscita dall’Unione europea invece ha chiuso il Regno Unito. Il parallelo insegna qualcosa anche alle nostre Isola, e in particolare alla Sardegna, terra storicamente di emigrazione. Il mare è uno spazio aperto, la sua lezione è quella dell’accoglienza. Certo, va fatta con intelligenza, con regole e con politiche di integrazione – vale per le terre d’Oltremanica come per quelle del Mediterraneo. Ma nonostante le tante paure, bisogna capre che la contaminazione è un valore. Quello che succede Oltremanica oggi deve interessare tutti noi, capire l’involuzione post Brexit in atto è una questione che ci tocca da vicino”. è importante capire l’involuzione. Sono cose che interessano noi, da vicino.

‘Londra anni Venti’ si rivela anche profetico, perché fra le tante angosce proiettate nel presente si percepisce anche l’ultima e forse più opprimente: quella del poscritto di una sinistra nuova guerra in Europa, le cui ombre sono destinate a far lampeggiare chissà cos’altro sulla sorte dell’isola.

Ad affrontare il tema del mare, con la sua bellezza e la sua forza sublime, domenica 10 luglio (ore 19,00) ci sarà anche lo scrittore messinese Francesco Musolino. “Mare mosso”, il suo nuovo romanzo, è ambientato nel 1981 e ha il mar di Sardegna in tempesta come grande protagonista: la storia è infatti quella di un arduo salvataggio tratto da un episodio reale, che si è verificato a largo di Santa Caterina di Pittinuri nel 1981.

“Il mare può essere bellissimo ma è lo stesso che ingoia le navi” dice Musolino. E’ al contempo terrore e stupore. Non lo possiedi, lo attraversi, e per questo ci spaventa. Il mare ti mette a confronto con la tua più estrema fragilità: non è un caso che sia il più grande pericolo avvertito dall’umanità. Il mare potrebbe innalzarsi. Solo l’idea mette paura”.

Il programma della terza giornata
CABRAS, GIARDINO DEL MUSEO CIVICO

| 10 LUGLIO |

Ore 19,00

Francesco Musolino: “Mare Mosso” (E/O ed) – dialoga con Sonia Borsato

Ore 19.45

Marino Magliani: “Il Cannocchiale del tenente Dumont” (Finalista premio Strega | Orma editore) – dialoga con Vanessa Roggeri

Degustazione e Aperitivo

Maria Giovanna Cherchi in concerto

Ore 21.30

Cecilia Sala: “La guerra genera eroi?”- dialoga con Giovanni Follesa

Ore 22.15

Francesco Bonami Incontro “Lo storytelling dei giganti” – Introduce Anthony Muroni

Ore 23.00

Filomena Campus: To be Franca. The many lives of Franca Rame, col supporto della Fondazione Dario Fo e Franca Rame. Saluti e ringraziamenti di Mattea Fo

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