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Emergenza rifiuti, il “caso Foggia” Le dichiarazioni del consigliere Tutolo

“Una serie di concause e problemi, sebbene alcuni siano in via di risoluzione, hanno determinato l’attuale situazione di emergenza rifiuti a Foggia, ma tutto porta a una sola conclusione: la città negli ultimi nove anni è stata abbandonata da Amiu e c’è una colpevole responsabilità politica di chi ha amministrato il capoluogo dauno”.
È lapidaria la dichiarazione del consigliere Antonio Tutolo, intervenuto durante l’audizione urgente da egli stesso richiesta della Commissione Straordinaria del Comune di Foggia, di Sabino Persichella, presidente dell’Amiu Puglia, di Gianfranco Grandaliano, direttore generale dell’Ager Puglia, che si è svolta ieri nell’ambito della V Commissione consiliare presieduta da Paolo Campo.

“Credo nelle intenzioni di migliorare e di compiere, finalmente, degli investimenti strutturali – spiega Tutolo – ma resta il fatto che a fronte dei 20 milioni di euro all’anno incassati da Amiu, quello offerto ai cittadini foggiani non si più definire un servizio decente, con automezzi fatiscenti e cassonetti non a norma, senza un adeguato supporto alla raccolta differenziata. E, sottolineo, che la responsabilità non è da attribuire soltanto ad Amiu, ma anche a chi ha governato la città e finanche a livello regionale, poiché quello che sta accadendo adesso a Foggia potrebbe presto accadere in altre parti della Puglia.
Dobbiamo prendere atto della situazione, vale a dire della difficoltà che abbiamo come Regione nel reperire impianti per il conferimento dei rifiuti, e ritengo che su ciò dobbiamo fare tutti una seria riflessione in Consiglio, perché è ormai chiaro che il Piano dei rifiuti approvato, criticato da me già all’epoca, è stato più che altro un adempimento burocratico, dettato dalla fretta di non perdere i finanziamenti.
La situazione che stiamo vivendo a Foggia ci suggerisce che è giunto il momento di compiere delle scelte politiche che sono state troppe volte demandate e rinviate per la loro presunta ‘impopolarità’, ma che adesso rischiano di travolgerci e di farci prendere decisioni frettolose e poco meditate.
Bisogna da un lato intercettare nuovi impianti per il conferimento e dall’altro rivalutare quelle decisioni che portarono, immotivatamente, a tenere chiuse delle discariche pubbliche già pronte, che avrebbero potuto accogliere molte tonnellate, costringendo i pugliesi a pagare più tasse per portare i loro rifiuti in altre  regioni se non addirittura all’estero.
Sono consapevole che le scelte politiche sui rifiuti sono difficili, poiché vengono sistematicamente osteggiate dalle comunità che verrebbero interessate, ma il ruolo di amministratori è quello che abbiamo scelto di ricoprire quando ci siamo candidati e dobbiamo trattare i pugliesi da cittadini maturi, spiegando loro come stanno le cose.
Il ‘caso Foggia’ è dunque un campanello d’allarme e la punta dell’iceberg – ammonisce Tutolo – di una situazione a cui va posto rimedio con urgenza.
Per quanto mi riguarda, sento che la difficoltà che sta vivendo Foggia è anche la mia. Adesso sappiamo tutti come stanno le cose e io non posso e non voglio far finta di niente, demandare ed essere corresponsabile.
È necessario dare subito un segnale concreto – conclude – perché Foggia, con tutte le criticità che sta attraversando, ha bisogno di vedere un’inversione di tendenza. Il susseguirsi di accadimenti negativi sta scardinando anche gli ultimi slanci di costruttività e di speranza. E questo non è giusto. I foggiani non se lo meritano. Hanno bisogno di attenzione da parte di tutti e non devono percepire di essere ormai abbandonati a se stessi e al loro destino. Io mi sento foggiano e tutti dobbiamo sentirci foggiani. Basta con gli stupidi campanilismi che nel 2022 sono ridicoli e dannosi. I problemi si affrontano insieme”. 

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