Consiglio ONU dei diritti umani: 15 ONG internazionali denunciano Algeria a Ginevra
In una dichiarazione congiunta per le missioni diplomatiche accreditate, l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani e le ONG con sede a Ginevra, quindici Organizzazioni non governative hanno presentato la situazione dell’Uomo dei diritti umani in Algeria definendola estremamente preoccupante. Ciò è avvenuto al termine di una tavola rotonda tenutasi lunedì 14 novembre 2022 a Ginevra nella quale hanno partecipato 15 ONG, esperti di migrazione, accademici e difensori dei diritti umani provenienti dal Sahara Marocchino, Svizzera, Italia e Spagna.
Durante l’Esame Periodico Universale (EPU), dell’Algeria sulla situazione dei diritti umani dell’11 novembre 2022 davanti al Consiglio dei diritti umani a Ginevra, la delegazione algerina guidata dal Ministro della Giustizia, Abderrachid Tabi ha formulato una falsa argomentazione sugli impegni di cooperazione tra l’Algeria e i Meccanismi delle Nazioni Unite.
Le carenze sono state portate all’attenzione della comunità internazionale sulla situazione dei diritti umani in Algeria attraverso una dichiarazione congiunta destinata alle Missioni diplomatiche accreditate a Ginevra, all’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani, e alle ONG con sede a Ginevra.
Le affermazioni che l’Algeria cooperi in “buona fede” con i meccanismi dell’ONU e si sia dichiarata “pronta a ricevere i mandatari per gli anni 2023 e 2024” sono false, perché il Comitato ONU contro la tortura (CAT), aveva deciso di sospendere il dialogo con l’Algeria a causa del suo rifiuto di collaborare.
Inoltre, diversi Relatori speciali non hanno potuto visitare l’Algeria a causa di cancellazioni all’ultimo minuto da parte algerina, in particolare il Gruppo di lavoro sulle sparizioni forzate o involontarie che da 20 anni cerca di visitare il Paese. La visita del Relatore speciale sulla libertà di riunione pacifica è stata annullata con il pretesto delle restrizioni sanitarie legate al Covid-19.
Per quanto riguarda la legge sul terrorismo, il Ministro della Giustizia algerino ha dichiarato che “la definizione di terrorismo rientrava nella discrezionalità del suo Stato”. E sui procedimenti legali contro attivisti, giornalisti, influencer e difensori dei diritti umani, il ministro algerino ha affermato che “i procedimenti giudiziari sono conformi al codice penale”.