Viaggi, almeno 4 turisti su 10 nel mondo apprezzano il “cultural tourism”
All’interno di uno scenario economico globale in grande crescita, emergono campagne di sensibilizzazione, progetti universitari e persino associazioni amiche dell’ambiente che mettono sempre più in risalto il turismo culturale. Il trend coinvolge anche l’Italia grazie a CulturaIdentità, un movimento che ha come obiettivo la valorizzazione delle bellezze culturali ed ambientali appartenenti al territorio del Bel Paese. “Promuovere la cultura è un dovere, farlo per il proprio Paese è un piacere”, afferma Edoardo Sylos Labini, fondatore di CulturaIdentità
“Abito di un popolo è la sua cultura, sostentamento le sue tradizioni, vanto ed orgoglio la sua identità”: con queste parole il giornalista Antonio Abbate definisce un concetto mai come oggi quotidiano e profondamente legato all’esistenza. Stando a una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per CulturaIdentità, il termine cultura cammina, anzi corre di pari passo con la parola turismo, la quale, in realtà, è un vero e proprio cuore pulsante dell’intrattenimento e dell’economia globale. Le prime conferme in merito giungono da un recente report stilato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, secondo cui, a livello globale, almeno 4 turisti su 10 possono essere considerati dei cultural tourist. Travel Agent Central entra ancora più nel dettaglio, specificando che più di 1 americano su 2 viaggia esclusivamente per conoscere nuove culture. E il trend sembra destinato a crescere nel corso dei prossimi anni: infatti, stando alle previsioni indicate da GlobeNewswire, il mercato worldwide del turismo culturale crescerà fino a raggiungere quasii 12 miliardi di dollari di fatturato entro il 2028 (+160% sul 2021) con una crescita media annuale composta del 14,4% nel corso dei prossimi sei anni. Ulteriori conferme giungono anche dai social con l’hashtag #culturaltourism che conta quasi 80 mila contenuti pubblicati su Instagram. Su TikTok, invece, lo stesso hashtag conta circa 774mila views. Dai singoli dati si passa alle iniziative messe in campo per valorizzare e promuovere sempre di più il cosiddetto cultural tourism.
Tra quelle più sorprendenti ne emerge una proveniente dal Bel Paese e prende forma grazie a CulturaIdentità, una rivista mensile che da quasi quattro anni si occupa di valorizzare la storia, l’arte e la cultura del made in Italy attraverso la scrittura e lo storytelling. “Promuovere la cultura è un dovere, mettere in risalto quella del proprio Paese è un piacere – afferma Edoardo Sylos Labini, fondatore e direttore di CulturaIdentità – Nel mondo globalizzato, raccontare e riscoprire le proprie radici culturali è un compito di questa rivista che da sempre si batte per rilanciare la bellezza dei nostri territori. Non per niente, abbiamo pensato ad un’edizione speciale del giornale per celebrare i primi cinque anni dell’omonimo movimento, il quale, grazie alla partecipazione di figure e personaggi di prestigio del mondo dell’informazione, della politica e dello spettacolo, scende in campo quotidianamente con attività mirate per raccontare e mettere in risalto i tratti distintivi del patrimonio culturale ed artistico italiano. Tra queste, non mancheranno eventi e festival che coinvolgeranno i Comuni italiani grazie alla Fondazione Città Identitarie. Il tutto viene e verrà effettuato con una grande attenzione nei confronti dell’ambiente attraverso le rubriche «Italia che Innova» curata dalla Società Italiana Medicina Ambientale e «La Città Sostenibile» a cura di Asacert”.
E proprio grazie al concetto di sostenibilità si abbandona il Bel Paese per abbracciare un’altra iniziativa altrettanto sorprendente. Questa volta, però, è il Galles a prendersi la scena, nello specifico gli accademici della Aberystwyth University. Per l’occasione, studenti e ricercatori hanno messo insieme le forze e strutturato un progetto utile a promuovere il turismo nelle aree rurali del proprio Paese e dell’Irlanda. Il project in questione avrà una durata di due anni e, attraverso il patrimonio culturale dei territori sopra citati, realizzerà un vero e proprio sistema utile a promuovere anche forme sostenibili di turismo.