Sinisa Mihajlovic: addio
Addio ad un calciatore dal cuore immenso. Sinisa Mihajlovic, 53 anni, oggi tecnico del Bologna si è spento in un ospedale di Roma. Nel luglio 2019 aveva annunciato a tutti la sua malattia in un modo differente.l “La batterò giocando all’attacco”. Un calciatore con una storia alle spalle davvero grande.
Sinisa Mihajlovic: una vita da campione
Giocatore slavo, grande centrocampista. Figlio di madre croata e padre serbo, è nato a Vukovar ma cresciuto nella vicina Borovo. Conosciuto in Italia con il nome di Sergente è forse uno dei giocatori la cui vita racchiude tutte le vicende del 900 Europeo. Nato in uno stato che oggi non esiste, giocatore di squadre ormai rimaste solo negli annali ha combattuto sino all’ultimo la grande partita della vita un pò come continua a fare il collega Vialli. Sinisa milita nelle file della Stella Rossa e gioca così bene tanto da colpire i ricercatori del dipartimento di fisica dell’Università di Belgrado, i quali incuriositi dalla potenza dei suoi calci calcolarono una velocità massima di 160 km/h.
E’ sicuramente una grande dote balistica quella di Mihajlovic, dote che migliora con l’arrivo in Italia.
Nel luglio del 1994 milita tra le fila della ligure Sampdoria, nel 1998 arriva a Roma alla Lazio, guidata da Sven-Göran Eriksson. Ed è subito una serie di vittorie da premio nonostante il giocatore sia uno dei più indisciplinati del Campionato Maggiore. Lascia la Lazio dopo sei stagioni, durante le quali vince un campionato (2000), due Supercoppe Italiane (1998 e 2000), una Supercoppa UEFA (1999), una Coppa delle Coppe (1999) e due Coppe Italia (2000 e 2004). Passa poi all’Inter e continua la sua carriera diventando allenatore. Un allenatore tra i migliori dei campi italiani e non solo. Bologna, Torino, Milan, Sampdoria, Lisbona ed ancor Bologna.
Il suo ultimo calcio di rigore contro la malattia tremenda con cui combatteva da anni lo ha perso. Addio campione!