Continuo a leggere articoli che criminalizzano i cani, i randagi (o presunti tali), i Maremmani.
Imprecisioni, inesattezze, esagerazioni.
Quando non si tratta di vere e proprie invenzioni.
E la narrativa è sempre la stessa: “Sul Monte Faito (Na) è emergenza randagi aggressivi e affamati”.
Ma siamo davvero sicuri che sia proprio questa la realtà?
Ma siamo davvero sicuri che non ci sia – ancora una volta – la “manina” della PROPAGANDA politica (e di certo mondo “animalista”) dietro i “fatti” raccontati?
Lo sanno tutti che a Monte Faito i Maremmani ci sono sempre stati.
Maremmani: presenza costante a Monte Faito
Lo sanno tutti che i Maremmani, il gruppo più numeroso, quello stanziale, quello “alla portata” di tutti, per intenderci, è un gruppo di animali di proprietà di un pastore, storica figura del Monte Faito che, con il suo gregge e con i suoi cani, da circa 60 ANNI pascola, vive e abita il Monte Faito e che, prima ancora di lui, la montagna veniva pascolata dai suoi predecessori con i loro animali.
Lo sanno tutti.
Anche quelli dalla memoria.
Anche gli odiatori seriali dei Maremmani che vorrebbero antropizzare il Monte Faito a loro uso e consumo.
Di questi cani, dei Maremmani la sottoscritta si prende costantemente cura dall’ agosto 2018, in aiuto e supporto al proprietario.
E questi cani sono regolarmente alimentati, socializzati, curati e sterilizzati e, udite udite, micrichippati.
E questi cani, vilipesi e offesi , ingiustamente di continuo tirati in ballo sui giornali e gettati in pasto all’eco mediatica e virale dei social network, tanto da avere ormai scatenato una irrefrenabile psicosi da Maremmani, non sono mai stati i protagonisti degli spiacevoli episodi che pur di recente si sono verificati.
Episodi che, aggiungo, SE SI FOSSE VOLUTO, avrebbero potuto essere facilmente EVITATI.
Bastava mettere in campo PREVENTIVAMENTE alcuni semplici e giusti accorgimenti come:
1- SEGNALARE la presenza di animali in stato di libertà
2- SEGNALARE i percorsi solitamente frequentati da greggi e cani al seguito.
3- EVIDENZIARE le BUONE NORME COMPORTAMENTALI da adottare in caso di incontro con greggi protette da cani da guardiania.
Accorgimenti che, in assenza di miopie e strumentalizzazioni varie, sono da sempre adottati in altri posti d’Italia, dove la presenza dei greggi e dei cani a guardiania è vista e tutelata come prezioso elemento di turismo e promozione del territorio piuttosto che come fattore negativo da abbattere.
TIZIANA ADOLESCENTE
Giornalista pubblicista freelance