Editoriali

Riflessione sul “Piano Mattei”

In questi giorni il Presidente del Consiglio Italiano , On Giorgia Meloni, si è recata in Algeria per compiere un viaggio che porterà l’ Italia ad essere dipendente da questo Paese a partire dal 2024. Il principio potrebbe essere buono . Nelle stesse ore il Parlamento del Marocco rispondeva, in modo deciso alla posizione del Parlamento Europeo che denunciava presunte violazioni ai danni di giornalisti.

Ci auguriamo che nel corso del soggiorno algerino, il Presidente del Consiglio, abbia avuto modo di ricordare la situazione dei sacerdoti bergamaschi che  avrebbero dovuto compiere un pellegrinaggio sui luoghi cari alla memoria dei martiri trappiststi di  Tibhirine  commesso nel 1996 quando sette monaci trappisti furono sequestrati dal loro monastero presso Tibhirine e uccisi .

Non è la prima volta che l’ Algeria nega il visto di ingresso , soprattuto a religiosi . Un fatto imporante che dimostra anche la necessità, di fare pressione su questa Nazione in merito alla libertà religiosa . Non possiamo dimenticare come la Chiesa in Algeria , viva una situazione difficile , anche dal punto di visto giuridico .


Il gruppo di Bergamo avrebbe anche dovuto incontrare il Vescovo di Algeri, una comunità che si trova a vivere una siturazione particolare. 

Come ricordato nello nello studio ”   I cattolici d’Algeria: minoranze di ieri e di oggi”  (cfr https://journals.openedition.org/emam/2434) ” lo statuto giuridico della Chiesa non ha subito cambiamenti significativi, fino all’ ordinananza del 28 febbraio 2006. Prima di tale data  non esisteva alcuna norma  che stabilisse le condizioni e le regole per l’esercizio delle religioni diverse da quella musulmana. Negli anni 70 del XX secolo, le scuole e gli ospedali cattolici vengono nazionalizzati e spesso le chiese e vengono consegnate alle autorità 
nazionali sottraendole all’esercizio di culto

Mi auguro che si sia parlato del fatto che dal 25 Settembre la Chiesa cattolica in Algeria abbia dovuto provvedere alla  chiusura “completa e definitiva” di Caritas Algeria. Le attività del “Servizio” caritativo dell’Associazione diocesana d’Algeria (ADA), Pur essendo “associazione di diritto algerino approvata dallo Stato”, hanno dovuto chiudere defintivamente in quanto considerate “espressione di una associazione straniera” .

Un ultima considerazione: in un momento in cui l’Algeria sta godendo dei dividendi dei suoi contratti energetici con l’Occidente, continua a rafforzare la sua cooperazione militare con Mosca. Questa cooperazione non si limita all’aspetto bilaterale, poiché l’Algeria ha contribuito concretamente a facilitare l’insediamento militare russo nel continente africano. 

Occorre quindi fare alcune considerazioni: L’Italia ha abbandonato le forniture di gas provenienti dalla Federazione Russa come mossa per la guerra in Ucraina ed è divenuta, nei fatti, il primo cliente di idrocarburi dell’Algeria . Quest’ultima non solo riafferma, con queste esercitazioni il suo legame con la Federazione Russa ma, nella pratica la guerra in Ucraina viene continuamente finanziata dagli occidentali attraverso l’acquisto di gas in Algeria che , a sua volta è il tra i primi acquirenti della Russia stessa. Se la rinuncia al gas russo è avvenuta in ragione della difesa dell’Ucraina non si spiega come mai continuiamo a importare gas da coloro che sono nei fatti, coloro che continuano la guerra in Ucraiana.

L’italia ha solidi legami con l’Algeria , la stessa indipendenza algerina , è stata compiuta con il ruolo non secondario dell’Italia . Per questo credo che il nostra Nazione debba chiedere che i proventi degli idrocarburi non possano essere diretti all’acquisto di materiale bellico dalla Russia, ma siano investiti per il bene del popolo algerino 

Marco Baratto

Tag

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo. Ha Fondato il Gruppo Informale "Incontri Culturali Franco Italiani" per la valorizzazione dei rapporti tra i Paesi della Francofonia

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close
Privacy Policy Cookie Policy