Italia

Oristano: zona 30 ancora nulla

Ad Oristano gli incidenti stradali crescono giorno per giorno, i pedoni investiti sono all’ordine del giorno, stop “bruciati”, strisce pedonali non viste, precedenze non date, eccesso di velocità al centro della città e non solo.

Il dato degli incidenti a Oristano e provincia è pressochè allarmante infatti nelle recenti statistiche elaborate da Aci e Istat l’Oristanese appare tra le 40 province d’Italia su 107, importante è il dato per cui il numero di decessi rispetto al 2019 – anno scelto come riferimento per l’obiettivo 2030 è aumentato.

Zona 30 cosa è per cosa serve

La Zona 30 ormai diventa presente nelle maggiori città italiane, ad Oristano, molti sono convinti sia una necessità ma sembra che ancora non se ne parli, forse arriverà per il 2024, comunque è bene tenersi pronti. La zona 30 è definita quell’area in cui la massima velocità è 30 kilometri orari e non 50. In genere si tratta di un’area circoscritta, elimitata in genere da assi di viabilità principale, che nasce con lo scopo di proteggere gli utenti deboli, migliorare la funzionalità e la sicurezza delle strade e ridurre l’inquinamento atmosferico, acustico e visivo. Conseguentemente in quest’area la velocità dei veicoli a motore è ridotta a 30 km/h proprio per permettere una migliore convivenza con velocipedi (biciclette, monopattini elettrici, ecc.) e pedoni. A tal fine l’intero progetto di una zona 30 deve prevedere interventi che favoriscano ciclisti e persone a piedi a scapito delle auto, come la creazione di piste e corsie ciclabili e di percorsi pedonali.

Nel Codice della Strada non vi è mai espressamente citata quest’area anche se, come sappiamo, ormai esiste un pò ovunque segnalata da apposito cartello.

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"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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