Carrasciali timpiesu: il grande Carnevale di Tempio
Il Carrasciali è il carnevale “moderno” più grande e famoso della Sardegna, portando nell’Isola ciò che esiste a Viareggio e in altri importanti eventi italiani.
A Tempio Pausania ogni anno si svolge un carnevale degno di quello di Viareggio, con grandissimi e originalissimi carri allegorici che invadono le strade del centro tra maschere tradizionali e contemporanee. Il Carrasciali Timpiesu è una tradizione secolare, in qualche modo addirittura millenaria, molto sentita dalla popolazione e di fama nazionale. Cerchiamo di capire in cosa consista e quali siano i legami con il passato di questo evento contemporaneo.
Le origini del Carrasciali Timpiesu
Si può analizzare la storia del Carrasciali da più punti di vista. Il primo, quello che va a ricercare le origini dell’attuale incarnazione della festa, si ferma a un periodo post-medievale, forse dal 1600 in poi (anche se molti parlano di 1700/1800). Canti, balli e banchetti si susseguivano nei due mesi “di riposo”, ovvero da inizio gennaio a fine febbraio, quando la vita agricola si doveva fermare.
Guardando a figure tipiche come “lu Traicogghju” (un uomo vestito in modo animalesco, con una pesante pelle di bue che si trascina dietro una serie di oggetti rumorosi che strisciano per terra) si trovano assonanze con altre maschere arcaiche dei carnevali sardi, come Mamuthones, Boes, Thurpos e Urzos.
Spostando l’attenzione a “Re Giorgio”, probabilmente si tratta di una traslazione moderna da una figura pre-romana, un dio della terra cui venivano fatti sacrifici per propiziare un’annata di terre fertili e raccolti abbondanti. Oggi Re Giorgio è un re a tutti gli effetti (anche se di cartapesta), processato dal popolo per i suoi misfatti e poi bruciato in piazza il Martedì Grasso. Si può intuire un parallelo con “Gioldzi”, la figura di neonato che anche a Bosa viene bruciata in piazza nell’ultimo giorno del Carnevale.
Il Programma del Carnevale di Tempio
Ogni anno il Carrasciali si svolge tra il Giovedì e il Martedì Grasso, seguendo un programma che prevede un evento particolare per ognuno dei sei giorni. Si inizia Giovedì Grasso con la prima sfilata dei grandi carri allegorici, costruiti con grande pazienza e arte nei mesi che precedono il Carnevale. Questo è anche il giorno in cui il Re Giorgio dell’anno si palesa sfilando di fronte alla popolazione.
Le sfilate del Carrasciali si tengono in centro città: partono da via Benedetto Demuro, svoltano per via Mons. Morera e quindi per via Angioy, Corso Matteotti e via Gramsci.
Canti, balli, gare, sfilate, matrimoni e roghi
Il venerdì e il sabato si potrebbero definire dei “giorni cuscinetto”, in cui lo spazio è lasciato a concerti, balli o sfilate di carri e maschere non tempiesi (ma anche a spericolate corse su “tavole a ruote”).
La domenica è il giorno in cui Re Giorgio sposa la popolana Mannena, che l’anno successivo darà vita al nuovo Re. Il lunedì la scena è presa dai bambini, che sfilano per le strade e sono protagonisti di giochi e animazioni.
Ma il giorno decisivo e conclusivo è quello del Martedì Grasso: Re Giorgio è processato in maniera spettacolare (e divertita) in pubblica piazza, e quindi arso al rogo. È la fine del Carrasciali, preceduta dalla sfilata finale dei Carri Allegorici (con le relative premiazioni) e seguita da un grande spettacolo pirotecnico.