Bonaccini: non basta più il maggioritario
Pd – Bonaccini, candidato segretario PD, a 24 Mattino su Radio 24: vocazione maggioritaria, non autosufficienza
“Io voglio un Pd che riscopra la vocazione maggioritaria, che torni a parlare a 360 gradi al Paese. Io voglio avere l’ambizione di riconquistare voti di chi ha votato a destra e di destra non è, magari perché era deluso e voleva darci una sberla. Voglio recuperare voti nell’astensione. E non delegare per forza voti alla nostra destra o alla nostra sinistra, agli altri”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, candidato alle Primarie del Pd, a 24 Mattino su Radio 24, il giorno dopo il risultato delle Regionali in Lazio e Lombardia. Vocazione maggioritaria “non vuol dire autosufficienza. In Emilia-Romagna – ha aggiunto a Radio 24 – ci sono alcuni comuni dove vinciamo da soli, ma non siamo mai andati alle elezioni da soli, è sinonimo di arroganza e si rappresenta meno la società nel suo complesso”. Quindi “le alleanze sono indispensabili, ma penso che il Pd, centrale in questo progetto di riscossa e rivincita per i prossimi anni, debba partire prima di tutto da se stesso”.
Bonaccini, candidato segretario PD, a 24 Mattino su Radio 24: sfidiamo destra su quota regolare di immigrati
“Bisogna lottare contro la precarietà, che interessa la generazione dei nostri figli. Siamo il Paese che ha la massima denatalità in Europa. Abbiamo bisogno di immigrati, una quota regolare certa che arrivi ogni anno, e su questo va sfidata culturalmente la destra”. E’ una delle ricette del candidato alle Primarie del Pd, Stefano Bonaccini, che ne ha parlato a 24 Mattino su Radio 24.”Poi – ha aggiunto – se si vogliono garantire politiche per la famiglia e che giovani coppie facciano figli, bisogna cancellare e combattere la precarietà. Lo si fa con politiche in cui si taglia il costo del lavoro e si fa diventare il lavoro precario più costoso di quello stabile”. Un’altra necessità, per il presidente dell’Emilia-Romagna, è quella di “nuove politiche industriali attive per il lavoro: dobbiamo creare crescita, altro che decrescita felice. C’è bisogno di crescita, sostenibile, ci mancherebbe e la transizione ecologica è fondamentale, ma se non ho qualcosa da redistribuire a coloro che non hanno niente, dire che colmo le disuguaglianze è uno slogan che va bene per prendere applausi nei convegni”, conclude a Radio 24.