Sardegna: Fronte Legionario Sardo e neofascismo

In Sardegna diversi attentati agli amministratori locali avrebbero matrice neofascista. E’ quello che emerge da una inchiesta che si è conclusa nella giornata odierna con il fermo di alcuni soggetti. Le indagini sono partite a maggio 2019: il Fronte Legionario Sardo è stato così scoperto.
Fronte Legionario Sardo: ecco chi sono
Secondo quanto emerge da diverse fonti giornalistiche presenti sul web ai vertici dell’organizzazione ci sarebbero Ananio Manca, di Torpé, che era diventato nel territorio polo aggregativo per numerose ulteriori soggettività aderenti ad ideologie di estrema destra, tra cui spiccavano i cugini Angelo e Niccolò Sulas. (Fonte La REPUBBLICA) il gruppo, dotato di simbolo, voleva ricreare una milizia armata. Ai soggetti però vengono contestati i reati di associazione con finalità di eversione, ricostituzione del disciolto partito fascista, ma anche l’associazione finalizzato allo spaccio e alle rapine
Operazione Reazione: approfondimento
L’operazione Reazione si è conclusa stamane con l’arresto di 4 soggetti e 11 indagati. L’operazione ha visto il suo focus in provincia di Nuoro e nel nord Sardegna dove da anni operava il Fronte Legionario Sardo, gruppo che avrebbe firmato diversi attentati con armi ed esplosivi. Impossibile non ricordare l’attentato al sindaco di Torpè ed ad altri amministratori della Baronia. Le indagini sono iniziate il 25 maggio 2019, quando dei proiettili vengono rinvenuti nelle prossimità di alcuni edifici adibiti a seggio elettorale e personalità politiche locali. Si tratta di alcuni proiettili cal. 7.65 allegati ad un volantino a firma di un sedicente Movimento Politico Reazionario (MPR) dal testo fortemente antieuropeista, anti-immigrazione e di ispirazione di destra sovranista, che invitava la popolazione al “NON VOTO” alle consultazioni elettorali europee del seguente 26 maggio 2019 e minacciava il “governo ed il parlamento”, in caso di mancata accettazione delle istanze espresse nel volantino stesso, di intraprendere “la lotta armata” attraverso “attentati alle sedi istituzionali di tutta Italia” e diffondendo “dati ed informazioni secretate dallo Stato” (al volantino veniva infatti allegata ulteriore eterogenea documentazione recuperata nel c.d. dark web).
L’analisi operata dai Carabinieri del ROS in particolare nei confronti di alcuni dei temi del volantino a firma MPR nonché lo scambio informativo operato con il Comando Provinciale CC di Nuoro, permetteva non solo di inserire il grave evento in un più ampio contesto delittuoso che aveva visto il territorio della baronia oggetto di una vera e propria escalation di atti intimidatori (solo nel 2019 al ritmo di due attentati al mese solo nel circondario di Torpè (NU) rivolti in direzione di autorità politiche, sedi istituzionali, immigrati extracomunitari o semplici cittadini ai quali era stato imposto un clima di omertà finalizzato ad annichilire ogni forma di collaborazione con le autorità) ma soprattutto di evidenziare la presenza, proprio in quell’area, di numerose soggettività aderenti ad ideologie xenofobe e nostalgiche del disciolto Partito Fascista tra le quali spiccava M.A
Secondo l’impianto accusatorio, che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, proprio il M. era diventato nel territorio polo aggregativo per numerose ulteriori soggettività aderenti ad ideologie di estrema destra (tra cui spiccavano i cugini) con le quali mettere in atto azioni di lotta sul territorio utilizzando la violenza come forma di scontro politico.
Così, dopo l’esperienza maturata sotto la sigla del Movimento Politico Reazionario, e dopo un periodo di militanza nella formazione politica di estrema destra Ultima Legione Italia (dalla quale veniva peraltro espulso perché ideologicamente troppo estremista), il MANCA aveva infine dato vita ad una nuova formazione politica dichiaratamente fascista, rigidamente strutturata, destinata a dotarsi di una “milizia”, con la volontà di operare azioni violente sul territorio sul modello degli “indipendentisti corsi” chiamata “Fronte Legionario Sardo” intorno la quale aveva riunito un numeroso gruppo di seguaci, tutti oggetto delle odierne attività coordinate dalla Procura della Repubblica di Cagliari.