La Pace Russo /Ucraina potrebbe passare per l’Africa: basta volerlo
Fra pochi giorni, sarà passato dalla seconda guerra in Europa dopo la caduta del Muro di Berlino. Dopo lo scandalo della Guerra nei Balcani ora tocca, infatti, all’Ucraina. Eppure, se si volesse una sana pace tra le parti potrebbe passare per l’Africa. Ovviamente è necessario volere la pace per farla. Il Ministero degli Affari Esteri Russo ha confermato che a Novembre di quest’anno si terranno operazioni congiunte in Africa, più precisamente in Algeria .
La dichiarazione da parte Russa, avvenuta pochi giorni dopo la visita a Parigi del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito algerino, generale Saïd CHENGRIHA, si presenta come una risposta all’Occidente, con l’obiettivo di inviare un messaggio sulla natura immutabile delle relazioni e sull’importante grado di cooperazione che caratterizza i due Paesi.
utti questi sviluppi confermano, ancora una volta, il dilemma che l’Algeria sta affrontando, cercando di soddisfare le aspettative dell’Occidente e mantenendo intatte le sue relazioni strategiche e storiche con la Russia.
Ciò è confermato in particolare dalle visite che Abdelmadjid TEBBOUNE effettuerà il prossimo maggio a Parigi e a Mosca, durante le quali l’Algeria si presenterà come un Paese non allineato e che si posiziona in modo equidistante tra i belligeranti internazionali. Ora, la decisione di essere ammessa nella allenza economica che vede anche la stessa federazione Russa (BRICS) oltre alle sopra ricordate esertitazioni miitari congiunte sul proprio suolo, mette questa indipendenza politica non giustificabile.
La storia dell’Algeria è una storia di conquista della libertà, un cammino di indipendenza lungo e non privo di dolore per il popolo algerino. Per questo, accettare, in questo contesto di ospitare delle esercitazioni militari con la Federezione Russa, appare a molti come un salto indietro nella storia. Un ritorno alla “guerra fredda”, alle guerre per procura che le superpotenze Usa e Urss facevano sul suolo africano, provocando lutti, dolore e miseria al continete africano.
Gli africani erano le pedine di un gioco più grande, che veniva fatto sulla loro pelle. Ma l’Africa del XXI secolo merita ancora tutto questo? credo di no. Per questo che sarebbe meglio declinare l’offerta di esercitazioni sul suolo algerino ed impegnarsi in uno sforzo comune per la Pace. L’Africa non sia pedina di nessuno, sia protagonista del proprio futuro. Per fare questo bisogna avere il coraggio, il coraggio della rivoluzione algerina, di dire no ad ogni nuove forme di colonialismo ed essere protagonista unita degli assetti geopolitici.
Marco Baratto