Africa: Ecco come la Russia ha costruito la sua influenza in Algeria
La Russia è nettamente la prima esportatrice in Africa di armi: questo tipo di commercio è gestito da Rosoboronexport, l’agenzia statale che svolge una funzione di intermediaria per le esportazioni e importazioni russe.
Tra il 2010 e il 2021 le esportazioni di armi russe in Africa sono state tre volte più grandi di quelle della Cina, la seconda classificata, stando a uno studio dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (SIPRI).
Il paese africano che acquista più armi dalla Russia è l’Algeria, seguita a distanza dall’Angola, dalla Libia e dalla Nigeria. (Grafica via Financial Times).
Nel contesto della guerra russo-ucraina il ministro degli Esteri russo Serguei Lavrov aveva confermato lo scorso 1 febbraio lo svolgimento di manovre militari denominate “Desert Shield 2022” a Bechar, in Algeria, dal 16 al 28 novembre 2022. Tale rivelazione smentisce l’annuncio del ministro della Difesa algerino circa l’annullamento delle regolari manovre congiunte.
La scelta algerina di negare l’esecuzione delle operazioni si potrebbe spiegare con la pressione esercitata dalle potenze occidentali su Algeri per prendere le distanze da Mosca, ma a quanto pare il governo algerino rimane determinato nel sostenere la Russia offrendo un accesso strategico al Mediterraneo occidentale e al Sahel.
Per consolidare la cooperazione militare tra Russia e Algeria, il presidente Abdelmadjid Tebboune visiterà Mosca a maggio prossimo e come sempre presenterà una Algeria “non allineata” che vende il gas all’Europa ed “equidistante sul conflitto ucraino”.
Da ricordare che le autorità algerine avevano negato la cooperazioen con la Russia anche a Roma a dicembre, in occasione dell’evento “Dialoghi Mediterranei, Roma 22”, una posizione di opportunità attuata per non nuocere alle relazioni con l’occidente, principale cliente energetico.