Migliaia di visitatori al Bangkok Design Week 2023 per Daniele Bongiovanni
Il pittore italiano è stato in mostra in Thailandia con un progetto dedicato alla connessione tra la figurazione classica e la dimensione, sempre più estrema, della sperimentazione visiva
Anche quest’anno professionisti di tutto il mondo si sono riuniti al Bangkok Design Week in Thailandia. Durante la rassegna sono state messe in atto le dinamiche delle loro idee, sono state esposte le loro opere e i loro progetti in costante evoluzione, divulgati grazie all’organizzazione di conferenze e workshop. Appuntamenti che, oltre alle esposizioni, hanno invitato gli amanti del design e dell’arte contemporanea a comprendere fino in fondo i contenuti di un itinerario curato in nove distretti di Bangkok. Gli artisti hanno quindi omaggiato e riletto in più modi il tema principale, “Urban-Nice-Zation”, e tra i partecipanti europei ha spiccato il nome di Daniele Bongiovanni, pittore italiano che vive e lavora tra l’Italia e gli Stati Uniti.
Nell’opera complessiva di Bongiovanni, le forme hanno a che fare con delle suggestioni offerte da una vasta gamma cromatica, il più delle volte velata dall’invisibilità, creata per riscrivere la prospettiva del reale: una verità, immersa in una virtuosa luce bianca, che di certo non può essere svelata con la sola indagine dello sguardo. In merito a ciò, Claudio Strinati ha affermato: “Il bianco è il protagonista indiscusso delle opere di Daniele Bongiovanni. Le figure emergono delicatamente e silenziosamente. Personaggi che letteralmente si svelano a noi osservatori come parte di una stesura teatrale silente”.
Già reduce da un lunghissimo periodo di mostre, e non solo, in Europa e oltreoceano, in istituzioni come, tra le altre, il Museo d’Arte Contemporanea del Klaipėda Culture Communication Centre in Lituania e il Toledo Museum of Art in Ohio, in questo scenario ha presentato un progetto in cui la sua pittura e il suo disegno sono entrati in stretto dialogo con la pura installazione sensoriale.
Come già documentato nei giorni scorsi, l’occasione è stata quella di esibire e raccontare il suo linguaggio estetico in un contesto multidisciplinare e ricco di confronti, con un’opera, ideata in collaborazione con l’artista scozzese Ayshia Taskin, che è stata presentata alla stampa come una connessione che lega il mondo classico alla dimensione, sempre più estrema, della sperimentazione visiva. In sintesi: la rappresentazione figurativa della paradossale congiunzione tra il regno fisico e quello metafisico, visto come il territorio dell’apparenza, dove si rischia di percorrere un sentiero quasi magico fatto di sole illusioni.
Inaugurato sabato 4 febbraio per una durata di nove giorni, l’evento, riconosciuto come uno dei più rilevanti festival mai organizzati e appuntamento fisso nel calendario di Bangkok, ha da sempre contribuito alla crescita delle industrie creative, spingendo la città a distinguersi come UNESCO Creative City Network, Bangkok City of Design.
Sul luogo, l’artista, che nell’ultimo decennio si è reso protagonista di una straordinaria escalation e che vanta centinaia di mostre nelle maggiori gallerie e musei, nazionali e internazionali, e vari premi istituzionali, tra cui due premi alla Biennale di Venezia e il Premio per l’Eccellenza Professionale in ambito artistico assegnatogli dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica: Bongiovanni è riuscito a introdurre, con notevoli esiti, la sua pittura in un ambito decisamente multiforme. Il suo progetto è stato ammirato da migliaia di visitatori che, sistematicamente, sono stati anche invitati a interagire concettualmente con le opere esposte.
Daniele Bongiovanni, pittore e professore universitario, durante la sua carriera ha esposto in numerose gallerie, musei e altri prestigiosi contesti, tra cui: l’Ambasciata d’Italia a Londra, la 53.ma e la 57.ma Biennale di Venezia, il Design Museum di Londra, il Museo MACRO di Roma, il Museo RISO di Palermo e il Palazzo Broletto di Pavia. Docente all’Accademia di Belle Arti di Macerata e membro del Consiglio Direttivo dell’ente di ricerca statunitense IVLA, ha preso parte a progetti e programmi di ricerca di diverse istituzioni accademiche, tra le altre: la Liverpool John Moores University, la Queen Mary University of London e la University of Jyväskylä in Finlandia.