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Carnevale cinque curiosità italiane

Carnevale cinque curiosità. Storie e racconti  italiani sui giorni più divertenti dell’anno.

Carnevale cinque curiosità

I giorni carnevaleschi, in Italia, sono collegati ad antichi riti precristiani. Ogni centro abitato vanta una tradizione particolare o un travestimento unico.

Scopriamo cinque curiosità carnevalesche del nostro Paese.

Martedì grasso

L’ultimo giorno di festa è detto martedì grasso. Il termine fa riferimento all’abbondanza di cibo e bevande consumate nel corso della giornata. L’abitudine si spiega facendo riferimento alla Quaresima che inizia proprio il giorno successivo, ossia il mercoledì. Durante la Quaresima, in passato, non si potevano consumare carne e derivati.

Dolci di Carnevale

A Carnevale è un vero trionfo di pietanze e dolci come le chiacchiere ma le ricette tradizionali sono tantissime. In Umbria  si festeggia con gli struffoli, ossia frittelline aromatizzate con liquori e buccia di limone. In Valle d’Aosta si preparano dei morbidi panzerotti ripieni di marmellata.

Invece, in Toscana si friggono i frati fritti che in Sardegna sono conosciuti anche come fatti fritti. Secondo alcune teorie, il nome farebbe riferimento al colore dell’abito di alcuni ordini religiosi.

La data del Carnevale

Si tratta di una festa mobile. La data del martedì grasso, ossia il termine dei festeggiamenti, si calcola sei settimane prima di Pasqua.

La festa più breve

Nel nostro Paese, la città dove i festeggiamenti si concludono prima di tutti gli altri luoghi è L’Aquila. In città il primo giorno di Carnevale è il 3 febbraio. Si tratta di una data simbolica che ricorda il terribile sisma del 2 febbraio del 1703.

Maschere arboree

A Satriano ed in altri centri della Basilicata, l’ultimo giorno di Carnevale ci si traveste da Rumit. Si tratta di un travestimento che richiama il tronco di un albero. Il Rumit, che non parla mai, passa di casa in casa dove riceve piccoli doni. Secondo alcune teorie,simboleggia la fine dell’inverno e l’arrivo della bella stagione. Invece, per altri rappresenta un eremita che si dedica alla questua.

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