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La colpa dell’UE. Ennesima tragedia nel Mediterraneo. Neonati donne e uomini annegati in Italia

Un’imbarcazione è naufragata all’alba di domenica 26 febbraio 2023 nelle spiagge d’Italia non lontano dalla città Crotone, con un bilancio provvisorio di 45 migranti asiatici morti e 70 dispersi. Ma il conto finale delle vittime rischia di aggravarsi.
Ancora una volta assistiamo alla morte di esseri umani in cerca di una vita migliore. Senza commenti, ecco il grido di Antonio Ceraso sindaco di Cutro: “È qualcosa che non si vorrebbe mai vedere. Il mare continua a restituire corpi. Tra le vittime ci sono donne e bambini”. Come al solito, i governanti dell’UE hanno fatto presto a porgere le condoglianze quando molte di queste imbarcazioni si spezzano seminando uomini, donne e bambini come pesci in mare e a dirci che devono fare di più. Ma quale questo “di più”?
Questo “di più” avviene mentre il Governo italiano ha portata da poche ore al Senato la conversione in legge del decreto in materia di immigrazione che prevede una stretta all’attività di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo?
Se la soluzione della migrazione deve essere politica, il parlamento europeo (PE) che dovrebbe fare un pochino di questo “di più” è ancora in modalità Aereo. E prima ancora, era impegnato con le questioni del Qatar, degli ucraini e dei russi. Pertanto, non siamo davanti ad un’Europa dei diritti, della solidarietà, della responsabilità e della credibilità. Siamo solo davanti ad una propaganda che vede lontano dal suo “paradiso”, che critica la situazione dei diritti umani in Africa e Asia, guarda caso. Il PE non vuole dare una possibilità a questi disperati, anzi, specula sulle tragedie. Non vuole andare a prendere con mezzi sicuri e li portano in Europa, senza che passino da un inferno all’altro o muoiano inghiottiti dal mare. Di questi morti oggi nel mare italiano, di quelli del recente passato e di quelli del futuro, finché le condizioni saranno così, hanno un responsabile, l’Unione Europea (UE) che deve assumere concretamente la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi. Mentre la comunità internazionale è chiamata per rimuovere le cause della migrazione.
In questo contesto riportiamo alcuni passaggi del “Manifesto d’Italia sulla migrazione e l’asilo” del meeting mondiale tenutosi a Milano sabato 08 giugno 2019, organizzato dallo Spazio Marocchino Italiano per la Solidarietà, la Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia, la Federazione Africana in Toscana e numerose ONG e associazioni della società civile: “Nel momento in cui la politica migratoria debba essere messa al centro del progetto europeo e debba permettere di pensare l’Europa del XXI secolo iniziando dal dovere d’accoglienza e solidarietà, oggi giorno è nota la violenza politica che caratterizza il dibattito sui migranti.
Segnaliamo che i circa 30mila morti nel 2014 nel Mar Mediterraneo lontano dalle guerre in Asia e Africa, che tentavano di raggiungere Europa, sono vittime di una “guerra legale” dovuta dalla chiusura delle frontiere europee.
Lanciamo appello all’UA, ONU, l’UE, perché operino per un maggior rispetto dei diritti dei migranti e profughi nel mondo.
Esprimiamo nostro dispiacere circa l’assenza del governo italiano alla firma del “Patto Mondiale per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare (GCM)” firmato da 164 paesi in una conferenza delle Nazioni Unite tenutasi a Marrakech (Marocco), nel dicembre 2018. Chiediamo al governo italiano di rivedere la sua posizione”.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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