Il Marocco è fondamentale, anche sul piano etico, per una nuova politica di vicinato
Nel giro di pochi giorni, Il Marocco, ha ospitato la visita a del capo della politica estera dell’UE Josep Borrell in Marocco, il commissario europeo per l’allargamento e la politica europea di vicinato, Oliver Varhelyi, è arrivato nella capitale marocchina Rabat per incontrare Nasser Bourita, ministro degli affari esteri della nazione nordafricana.
Incontri, imporanti, che dimostrano come il Marocco sia fondamentale nel dialogo tra Europa ed Africa. Per l’Europa il Maroccco è un alleato sicuro ed affidabile sotto diversi aspetti. Se ci limitiamo alla questione della ” transizione ecologica” e alla promozione di una “agricoltura inclusiva” . Possiamo notate come la Nazione del Nord Africa , rappresenta un potenziale ancora inespresso.
La ‘partnership verde’ che è stato sviluppato tra Rabat e Bruxelles è il primo del suo genere ad essere firmato con un paese che non è membro dell’UE. Le strategie di adattamento climatico del Marocco e la transizione verso l’energia verde, che include il suo sviluppo dell’idrogeno, hanno provocato una raffica di attività da parte degli investitori provenienti dall’Europa, che si stanno affrettando a sfruttare appieno le nuove opportunità economiche nel paese. Ciò ha posto il Marocco in una delle posizioni più vantaggiose per beneficiare appieno della rivoluzione dell’energia verde, poiché i suoi costi di produzione sono tra i più bassi al mondo.
Non è solo una questione economica, ma anche etica. Sviluppare accordi sulla produzione di idrogeno verde in Marocco sarebbe un atto di grande valore morale. Infatti, come dimostrano le recenti prese di posizioni degli organismi finanziari, il Marocco, è una Nazione che non presenta “zone grige” , che collabora con le istituzioni finaziarie ed economiche secondo parametri di trasparenza.
Questo impone a tutti nuove scelte. Infatti, non si tratta di una coversione solo ecologica, ma anche morale. Dobbiamo avvicinarci alle nazioni che non fomentano il separatismo nelle zone vicine , scegliere nazioni stabili ed innovative nel piano energetico , che stanno lanciando piani per l’idrogeno verde, per il solare e il termo solare. Scegliere nazioni che non sono mentalmente legate alla alla guerra fredda, scegliere nazioni ( e ve ne sono anche nel mondo arabo) dove si svolgono elezioni libere e democratiche, dove si lavora (faccio solo l’esempio del Marocco che studio in modo approfondito) dove non vi è repressione del dissenso e si lavora per l’africa e non nella logica della contrapposizione.
Marco Baratto