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“Andiamo oltre le apparenze” in Francia: violenza e repressione poliziesche contro i manifestanti

Le forze di polizia francesi hanno attaccato violentemente i manifestanti che protestano contro la riforma delle pensioni in molte città, tra cui Parigi, Nantes, Rennes e Tolosa. Gli agenti sono intervenuti con spray a base di peperoncino e manganelli. Secondo i dati diffusi dalla stampa sono rimaste ferite centinaia di manifestanti e sono state arrestate 47 persone a Parigi. L’immagine del CRS che sottomette i manifestanti non fa onore alla Francia. Tutto è eccessivo.
Da qualche giorno la Francia dà spettacolo al mondo intero con la dura repressione delle manifestazioni di protesta che si stanno diffondendo in tutto il Paese.
Il governo, sopraffatto dall’ampiezza delle manifestazioni, ha scelto di rispondere con un uso sproporzionato della forza e con azioni brutali per inasprire i toni e dare libero sfogo al CRS per soffocare la protesta. Ma invece di spegnere il fuoco che covava dai dibattiti accesi, i CRS ne hanno riacceso un altro più devastante aggredendo indiscriminatamente tutti coloro che si muovono.
All’occhio di tutto il mondo esiste ora una Francia in fiamme e una repressione che non ha nulla da invidiare alle pratiche più arbitrarie sotto altri cieli. Questa è la Francia, la terra delle luci? Terra d’asilo? Terra di Libertà? Chi restituirà l’occhio a Sébastien, un ferroviere di Seine-et-Marne vittima dell’esplosione di una granata? Chi restituirà la milza a Laurie, la studentessa liceale di Chambéry colpita da un colpo di LBD? Chi restituirà il testicolo a questo giovane calderaio-saldatore di Laval, bersaglio di un CRS? È questa Francia che si proclama Stato di diritto? No. Le immagini del CRS francese non fanno onore a Parigi e suo presidente, in una protesta pacifica dove il Popolo di Francia sembra aver detto la sua unica parola: “no alla politica di Macron”.
Il mondo intero denuncia la violenta repressione poliziesca in atto contro i manifestanti.
Intanto, la Commissaria per i diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa, l’organismo di Strasburgo che vigila sul rispetto dei diritti umani, ha espresso preoccupazione per un “uso eccessivo della forza” da parte delle forze di sicurezza francesi nella repressione delle manifestazioni.https://youtu.be/GOmt-ebButA
E intanto sui social network è stato lanciato un nuovo appello alla mobilitazione contro la repressione. Inoltre la sinistra e sindacati promettono battaglia. Già annunciato lo sciopero dei treni per la “giornata della rabbia dei ferrovieri”, in programma giovedì 20 aprile.
La Cgt ha inoltre messo in calendario due mobilitazioni con cortei e scioperi per il 20 e 28 aprile. Quindi, la grande giornata che le opposizioni, i sindacati, le associazioni di studenti, di lavoratori, tutti insieme il 1 maggio per dimostrare che “la lotta continua” come ripete Jean-Luc Mélenchon.
È ora da capire che atteggiamento userà il presidente francese dopo le grandi proteste con lo slogan “Che Macron se ne vada”: l’affermazione è così ovvia che la quasi totalità dei lavoratori rifiuta la riforma delle pensioni e non solo. Mai, come attestano tutti i sondaggi, Macron si è trovato così isolato. Ovunque si rechi nel Paese e all’estero, viene fischiato. https://youtu.be/GOmt-ebButA

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Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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