Sudan: Save the Children, gruppi armati saccheggiano forniture mediche e aiuti dell’Organizzazione in Darfur
Fermare gli scontri e ripristinare la distribuzione di aiuti essenziali in un Paese in cui un terzo della popolazione ha già bisogno di aiuti umanitari, un quarto vive in condizioni di fame acuta e circa mezzo milione di bambini soffre di malnutrizione acuta grave
L’Organizzazione è presente nel Paese dal 1983, per portare sostegno ai bambini e alle famiglie colpite da conflitti, sfollamenti, estrema povertà, fame e mancanza di servizi di base. Nel solo 2022, ha supportato direttamente 2,1 milioni di persone in Sudan, di cui 1,5 milioni sono bambini.
Mentre siamo al terzo giorno di intensi scontri a Khartoum, la capitale ormai paralizzata a causa delle violenze, i saccheggiatori hanno rubato forniture mediche per bambini, oltre a un frigorifero, dei computer portatili e automobili in un raid contro gli uffici di Save the Children in Darfur.
L’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro è stata costretta a causa degli scontri a sospendere temporaneamente la maggior parte delle sue operazioni in tutto il Sudan, e tutto ciò ha di fatto messo cibo, acqua potabile e altri aiuti salvavita fuori dalla portata di migliaia di persone, in un Paese dove 15,8 milioni di persone – un terzo della popolazione – hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Save the Children ha dichiarato di avere particolari difficoltà a fornire i propri servizi medici nelle strutture sanitarie del Darfur settentrionale a causa dei problemi di accesso e di saccheggio, ma sta facendo ogni sforzo laddove le condizioni di sicurezza lo consentono. I combattimenti in tutto il Sudan avrebbero ucciso quasi 100 civili negli ultimi tre giorni, con altre centinaia di feriti. Non è ancora noto se tra le vittime ci siano anche bambini.
I bambini e le comunità, per ripararsi dalle violenze, sono rimasti per tre giorni senza cibo né acqua potabile e il furto degli aiuti medici li priverà ulteriormente di beni vitali.
La sospensione della consegna degli aiuti sta mettendo a rischio la vita dei bambini in un Paese dove circa 12 milioni di persone – un quarto della popolazione – vivono già in condizioni di fame acuta, ha dichiarato Save the Children.
Arshad Malik, Direttore di Save the Children in Sudan, ha invitato tutte le parti a proteggere le infrastrutture e le forniture umanitarie, poiché ciò renderebbe solo più difficile fornire assistenza alle famiglie più bisognose. “Negli ultimi tre giorni, le persone in tutto il Sudan sono state attanagliate dalla paura, senza sapere se fosse sicuro lasciare le proprie case, e ora devono scegliere se affrontare la paura o morire di fame. È assolutamente fondamentale per la sopravvivenza dei bambini e delle famiglie che si ponga fine a questi combattimenti, in modo da poter fornire aiuti salvavita”, ha dichiarato Malik.
“La sicurezza e il benessere di tutti in Sudan, soprattutto dei bambini più vulnerabili, sono la nostra priorità e un’operazione di assistenza umanitaria forte e ben equipaggiata e un accesso sicuro per gli operatori umanitari sono fondamentali. Nel frattempo esortiamo la comunità internazionale a rispettare gli obblighi legali di prendere tutte le precauzioni necessarie per proteggere i civili e le strutture civili, comprese le scuole e gli ospedali, che sono protetti dal Diritto Internazionale Umanitario”.
Save the Children ha iniziato a lavorare in Sudan dal 1983, per fornire aiuti umanitari alle popolazioni colpite dalla siccità nel Sudan occidentale. Da allora, l’Organizzazione ha continuato a lavorare a sostegno dei bambini e delle famiglie colpite da conflitti, sfollamenti, estrema povertà, fame e mancanza di servizi di base. Molti di loro sono tra i più vulnerabili e difficili da raggiungere.
Nel 2022, Save the Children ha supportato direttamente 2,1 milioni di persone nel paese, di cui 1,5 milioni bambini, con una programmazione incentrata sulla protezione dell’infanzia, l’accesso a un’istruzione di qualità, il sostegno alla salute e alla nutrizione e la risposta alle emergenze.