Attualità

I respingimenti di migranti dell’Algeria non fanno notizia

Ancora un dramma del mare, ancora dei profughi probabilmente morti nel Mediterraneo. Secondo il Il Centro di documentazione sulle violazioni nel nord della Siria ha riferito che “è stato perso il contatto con un peschereccio che trasportava 16 immigrati siriani, partito dalla costa della città algerina di Orano nel Mar Mediterraneo, secondo quanto dichiarato dai parenti degli immigrati, mentre diminuiscono le speranze di ritrovarli vivi”.(…)Il 3 ottobre dello scorso anno, un’imbarcazione che trasportava migranti è affondata al largo della costa algerina vicino alla città di Orano, uccidendo le 18 persone a bordo, la maggior parte delle quali siriane, tra cui 9 cittadini del cantone di Kobani.
Mentre l’Europa cerca di mettere in difficoltà l’Italia sul tema della gestione dei migranti, mentre le opposizioni in Italia si concentrano sulla gestione dell’immigrazione nel nostro Paese. Nulla si dice della poltica di rispingimento attuata dall’Algeria.

La ONG Medici Senza Frontiere, ha denunciato , altre volte pubblicamente la situazione in cui versano migliaia di migranti provenienti dal Niger ed espulsi dall’Algeria. Questi migranti sono letteralmente abbandonati nel deserto, senza alcun aiuto di umanitario . La maggioranza di questi migranti . Fino ad oggi , oltre quatro mila persone sono riuscite a compiere , dopo l’espulsione un viaggo estenuante nel deserto dormendo in tende di fortuna.
L’ Algeria, continua non con una politica non inclusiva del fenomeno migratorio, ma con rispingimenti forzati che servono a soddisfare l’opinione pubblica interna. Il problema degli africani subsahariani che si recano in Nord Africa nella speranza di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa non è nuovo. Da tempo è un pomo della discordia tra gli Stati nordafricani e l’Europa. Dipende da come si gestiscono.

Nazioni vicine all’Algeria e alla Tunisia hanno preferito non scegliere il populismo e la demagogia con politiche di rispingimento ma, attraverso una politica che nel medio e lungo termine non impoveriscano gli stati sub sahariani ma creino anche il “diritto a non emigrare ” delle popolazioni locali.
L’Algeria beneficia oggi di numerosi vantaggi, dovuti in modo particolare, dagli ingenti fondi che provengono dalla cessione degli idrocarburi. Come Italia dovremmo chiedere che parte di questi proventi vadano alla collaborazione inter africana e alla creazione di richezza nel centro africa, questo per prevenire l’emigrazione e viaggi che spesso si concludono tragica.

Marco Baratto

Tag

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close
Privacy Policy Cookie Policy