Editoriali

Stato e Chiesa in Marocco: alcune precisazioni sul rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, in merito alla libertà religiosa.

Con molto interesse è apparso, on line, il rapporto del 2022 del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, in merito alla libertà religiosa. E’ interessante leggere il documento che riguarda il Marocco, per trarne alcune considerazioni. 

Il Rapporto, consultabile al sito “https://www.state.gov/reports/2022-report-on-international-religious-freedom/morocco/” , affronta diversi tematiche riguardati la religione. Nel testo emergono alcuni punti che, forse meritano di essere chiariti per una corretta interpretaizione.

Ci sofferemeremo su alcuni passaggi. Questa riflessione parte dal paragrafo dove si afferma che: “I musulmani sunniti e gli ebrei  sono gli unici gruppi religiosi riconosciuti nella costituzione come originari del paese. Un insieme separato di leggi e tribunali speciali regolano le questioni relative allo status personale degli ebrei, comprese funzioni come il matrimonio, l’eredità e altre questioni relative allo status personale. Le autorità rabbiniche, che sono anche funzionari di tribunale, amministrano i tribunali della famiglia ebraica”.

A prescidere che, il preambolo della Costituzione marocchina non specifica “musulmani sunniti” ma parla genericamente di “musulmani” è bene precisare che la, Chiesa Cattolica, non ha bisogno di leggi speciali. Per due ragioni. La prima perchè ha il diritto canonico, che si applica a tutti i battezzati, e secondo, per quanto rigurada i “tribunali ecclesiastici” in quanto l’accordo tra Sua Santità Giovanni Paolo II e Sua Maestà Hassan del 1984  prevedeva che: “La Chiesa Cattolica poteva continuare ad esercitare (….) la propria giurisdizione interna” riconoscendo quindi la validità del diritto canonico come fonte normativa per i cristiani cattolici, quindi nei fatti, lo Stato Marocchino riconosceva la validità della potestà giurisdizionale.

Una cosa che il Rapporto del Dipartimento di Stato non evidenzia, infatti, è proprio la questione dello statuto della Chiesa Cattolica in Marocco. I rapporti tra la Chiesa Cttolica  e lo Stato marocchino sono definite nella lettera, con valore di legge, di Sua Maestà Hassan II del 1984 che fissa, sotto il punto normativo lo status della chiesa cattolica. 

I primi atti normativi sulla libertà dei cattolici in Marocco, risalgono agli anni ’80 del XIX secolo, e succesivamente sempre confermati. Nel 1984, la Santa Sede, in nome della Chiesa cattolica, chiede ed ottiene da Re, di fissare queste libertà in provvedimento di legge. Cosa che avviene il 25 rebia I 1401 corrispondente al 30 dicembre 1983.

In questo atto, si esplicitano le garanzie per la Chiesa cattolica  relative al culto, al magistero, alla giurisdizione interna, alla carità dei suoi fedeli e all’insegnamento religioso. 

In chiusura di questa disamina vorrei porre l’attenzione sulla “carità”. Infatti, mentre in Marocco la Chiesa può gestire strutture a fini caritatevoli o sociali (si veda ad esempio la Charitas) nella vicina Algeria, nel Settembre 2022, la Chiesa Cattolica ha dovuto chiudere ogni attività della “Charitas” così come troppo spesso sacerdoti stanieri non ricevono il visto di ingresso nel Paese. Una situazione, quella della Chiesa in Algeria che meritebbe maggiore attenzione da parte dell’ Italia e dell’Europa, visti gli ingenti accordi commerciali che sono sipulati con Algeri.

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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