Quante chance ha l’Inter di vincere la Champions League?

A giudicare dai bookmaker poche, eppure…
Abituati come siamo a gustarci dal divano di casa finali di Champions League che vedono scontrarsi le più forti squadre straniere, non ci sembra vero di poter tifare per un’italiana il 10 giugno. L’Inter di Inzaghi, con pieno merito, è riuscita ad accedere all’ultimo atto della coppa per club più importante contro qualsiasi pronostico. In occasione del sorteggio dei gironi, quasi tutti erano convinti che sarebbe uscita nel 2022: troppo forti sia il Barcellona sia il Bayern Monaco per poter sperare nel passaggio del turno. E invece i nerazzurri contro i blaugrana si sono superati, vincendo la gara d’andata e pareggiando quella di ritorno al Camp Nou, ottenendo così la qualificazione. Da quel momento in avanti l’Inter ha deciso di indossare il vestito europeo, riscoprendosi bella nel gioco e nell’atteggiamento. E così battere Porto, Benfica e Milan è divenuta un’impresa alla portata. Quella stessa Inter che in campionato ha stentato con tante, troppe avversarie, medio-piccole e non solo, quando è stata chiamata a giocare gare da dentro o fuori non ha mai fallito. Ora dovrebbe cercare di non fallire anche contro Il Manchester City, l’ultimo rivale da superare prima di entrare nella leggenda. L’Inter di quest’anno non è stata costruita per vincere la Champions, essendo composta da buoni giocatori presi a parametro zero un po’ in là con l’età. Eppure, arrivati a questo punto i nerazzurri ci proveranno. E come potranno fare per impensierire Guardiola, che non vede l’ora di conquistare la sua prima coppa dalle grandi orecchie?

Photo by pixaby
Parola d’ordine: occupare tutti gli spazi
L’Inter potrebbe vincere la Champions League soltanto occupando tutti gli spazi per 90 minuti, per poi ripartire composta in contropiede. Se così fosse il City sarebbe obbligato a far circolare la palla più velocemente per trovare la via del goal, prediligendo un tiki-taka orizzontale che risulterebbe alquanto sterile. Non riuscendo a esprimere il suo solito gioco avvolgente potrebbe innervosirsi e disunirsi, dando chance di vittoria all’Inter. Una vittoria che stando ai bookmaker sembrerebbe improbabile – la conquista della Champions da parte degli uomini di Guardiola è data addirittura a 1,25! Eppure, nel calcio può succedere qualsiasi cosa, e lo dimostra il calendario Champions League dell’Inter, per tutti proibitivo, considerando il girone, che è stato ottimamente affrontato dal gruppo di Inzaghi. Certo, il 10 giugno ci vorrà anche un pizzico di fortuna, sperando in una giornata storta di Haaland, che contro il Real Madrid non ha fatto la differenza, e in un po’ di stanchezza delle stelle De Bruyne e Bernardo Silva.
Il City soffre le squadre che giocano con gli esterni larghi

by Pixabay
Ci sono due buone notizie per Inzaghi: il City non è imbattibile e soffre le squadre che giocano con gli esterni larghi. Le poche sconfitte (4) in Premier League lo dimostrano: i “braccetti” di Tottenham e Manchester United in più occasioni sono riusciti a saltare Mahrez e Grealish, calciatori abituati più che altro ad attaccare. Dimarco e Dumfries, dunque, sono chiamati ad attaccare gli spazi, provando a mettere al centro palloni interessanti per la torre Džeko. Schierare il bosniaco e non Lukaku contro i Citizens non sarà una scelta scontata, perché per fare la differenza l’Inter avrebbe bisogno di un attaccante in grado di ripartire velocemente appena ci sarà l’opportunità. Tuttavia, l’ex Roma garantisce una fase di copertura che non è nelle corde di Big Rom. Inzaghi, insomma, dovrà meditare bene sull’11 da schierare. Di sicuro sarà importante recuperare Mkhitaryan, mediano che offre qualità e quantità, soprattutto quando rincorre a perdifiato l’avversario. Puntare sulla qualità per l’Inter potrebbe essere un azzardo: Brozović e Çalhanoğlu insieme permetterebbero alla formazione di Guardiola di guadagnare campo. Forse questa potrebbe essere una soluzione a partita in corso. Al di là delle diverse situazioni di gioco, l’Inter dovrà essere brava ad attaccare fin da subito le fasce. Chissà mai che un sogno non possa diventare leggenda, come in tutte le più belle fiabe calcistiche.