Editoriali

L’autonomia della Cabilia, una scelta coerente con la storia dell’Algeria

Lo scorso 28 Aprile, l’edizione on line in lingua inglese del giornale “Le Monde ” intitolava ” Algeria: La Cabilia è una facile preda che può essere facilmente designata come nemico della nazione”. (cfr https://www.lemonde.fr/en/opinion/article/2023/04/28/algeria-kabylia-is-an-easy-prey-that-can-readily-be-designated-as-an-enemy-of-the-nation_6024634_23.html)

L’ autore dell’ articolo è Salem Chaker , un accademico algerino , dottore in lettere, specialista in linguistica berbera, professore di lingua berbera all’Università di Aix-Marseille. Nel testo il docente universatirio parla di ” l’ostracismo culturale strutturale che è stato la regola per circa trent’anni, ufficialmente sancito dalle linee guida ideologiche”.

Questo tema ci permette di sottolineare come , in ogni Nazione, la diversità culturale e linguistica è una richezza. Se ne accorse i Padri costituenti italiani che , nei principi fondamentali della Carta Costituzionale italiana sancirono all’ articolo 6 che le ” “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”.

La questione del pieno riconoscimento della cultura Amazigh è un cammino lungo e complesso come anche la necessità di comprendere che , il mondo di oggi, le Nazioni vanno sempre verso forme di autonomia avanzata questo per due ragioni. La prima perchè si vuole evitare la creazione di movimenti che tendono a dividere le Nazioni , la seconda perchè il federalismo, avvicina i cittadini al potere e vi è un controllo diretto degli elettori sugli eletti.

Queste due ragioni basterebbero a giustificare una forma di autonomia avanza prima ed solo successivamente e con un regolare referendum , una possibile indipendenza della Cabilia. L’ Algeria ha nella sua storia l’attaccamento alla libertà dei popoli.

Infatti, fu per questo attaccamento alla libertà,  che l’antifascista Lelio Basso,  il 4 luglio 1976,  scelse la Capitale dell’ Algeria per proclamare che” Ogni popolo ha il diritto imprescrittibile e inalienabile all’autodeterminazione. Esso decide il proprio statuto politico in piena libertà e senza alcuna ingerenza esterna.” e che “Ogni popolo ha il diritto di parlare la propria lingua, di preservare e sviluppare la propria cultura, contribuendo così all’arricchimento della cultura dell’umanità.

Il migliore omaggio a Lelio Basso, allo spirito di libertà della Rivoluzione algeriana , sarebbe riconoscere pianmente l’autodeterminazione ,della Cabilia o per lo meno una forte autonomia in grado di sviluppare se stessa e l’intera regione.

Marco Baratto

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Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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