“A Zacinto” Parafrasi ed analisi del sonetto di Foscolo

“A Zacinto” Parafrasi ed analisi del sonetto di Ugo Foscolo. E’ questo uno dei più celebri sonetti scritto dal poeta a Milano.
“A Zacinto” Parafrasi ed analisi del sonetto di Ugo Foscolo
Ugo Foscolo compone la lirica nel 1802 e la pubblica l’anno successivo nella raccolta “Poesie”.
Nel sonetto, il poeta affronta il tema della lontananza dalla propria patria. Il dolore per non poter più soggiornare nel luogo che lo ha visto nascere, ossia Zante. Zacinto è il toponimo greco e più antico dell’Isola del Mar Ionio.
Ugo Foscolo nasce proprio nel 1778 a Zante, che fa parte delle Isole Ionie, che apparteneva ai territori della Repubblica Veneziana. La famiglia materna è greca mentre le origini paterne sono italiane e più precisamente di Venezia.
L’autore esprime la sua tristezza perché le sue spoglie non potranno risposare dove è nato e la sua tomba non sarà bagnata dalle lacrime di nessuno. Nell’opera si rintracciano alcuni dei temi cari ad Ugo Foscolo come l’esilio, la solitudine, l’inquietudine, la morte e la certezza che sulla sua tomba nessuno andrà a piangere. Inoltre, c’è un chiaro parallelismo alla figura di Ulisse. Ad accomunarli vi è l’essere costretti a vivere lontani dal luogo natio. Invece, ciò che si differenzia è il destino perché Ulisse riuscirà a tornare a casa.
Il lessico scelto è piuttosto ricercato ed elaborato.
Parafrasi ” A Zacinto”
Non toccherò mai più le sacre rive dove ho vissuto da bambino, o mia Zacinto. Tu ti specchi sulle onde del mare della Grecia, dal quale è nata Venere che, col suo primo sorriso, ha reso quelle Isole feconde. Il poeta che ha cantato le tue nubi chiare e i tuoi boschi ha narrato l’esilio e il peregrinare che ha condotto Ulisse a baciare la sua Itaca.
Tu, mia terra, di tuo figlio non avrai altro che il canto perché a noi il fato ci ha riservato una sepoltura senza lacrime.
Il sonetto è in endecasillabi con rime abab abab cde ced. Il ritmo della lirica rispecchia non soltanto l’inquietudine ma anche l’esilio e le peregrinazioni.
Nella celebre poesia si individuano varie figure retoriche come le allitterazioni, le anastrofi, le perifrasi e l’enjambement.