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Sindacato francese condannato e perde causa giudiziaria contro l’accordo agricolo Marocco – UE

La Corte di Tarascona, in Francia, ha condannato la Confédération Paysanne, organizzazione sindacale francese. Si tratta di una sigla utilizzata per via giudiziaria per ostacolare l’accordo agricolo Marocco – UE. Tale sentenza costituisce un nuovo scacco giudiziario per il gruppo Polisario creato dall’Algeria e i suoi sostenitori in Francia.
Questa nuova sentenza francese arriva poche settimane dopo quella che l’Alta Corte di Londra.
La confédération riteneva che debba essere interdetta alla società la distribuzione dei propri prodotti e vuole condannarla in giudizio a risarcire danni e sanzioni per il presunto “danno” subito. Ha chiesto addirittura pagamento di una sanzione di 10.000 euro; 500.000 per “danno collettivo subito”; e a versare alla Confederation Paysanne, di cui fa parte un discusso “attivista” José Bové, la somma di 8.000 euro.
La sentenza del Tribunale Commerciale di Tarascona rigetta, invece, e dichiara prescritta l’azione legale del sindacato agricolo nei confronti della società Idyl, operante a Dakhla in Sahara Marocchino.
La Confederation Paysanne aveva precedentemente tentato, invano, il 18 aprile 2014, davanti allo stesso tribunale, di denunciare i presunti “atti di concorrenza sleale per i contadini francesi ed europei”. Parlava dell’importazione e della commercializzazione da parte della società Idyl di frutta e verdura prodotta nel Sahara e che beneficia dei vantaggi tariffari concessi al Marocco, secondo l’accordo di libero scambio entrato in vigore il 1° novembre 2012.
La confederazione ha ribadito la propria ostilità in data 20 dicembre 2019, citando, a mezzo ufficiale giudiziario, SAS Idyl dinanzi al medesimo tribunale. L’obiettivo era quello di vietare alla società il diritto di vendere i propri prodotti delle province meridionali del Regno all’estero.
Però, oltre a rigettare integralmente le accuse, la sentenza sottolinea che quest’ultima ha manifestato, nel corso del processo, la natura politica dell’azione promossa da un sindacato privo di legittimazione ad agire.
Così, la sentenza francese, come quella britannica, conferma la legalità del Marocco nelle sue province meridionali e la conformità della valutazione delle risorse naturali alla legalità internazionale ed è una vittoria della fede nella libertà di commercio e nel diritto della popolazione allo sviluppo come principi proposti dal piano di autonomia della regione.
Oltre a rispettare il diritto internazionale e il diritto europeo, la decisione del tribunale di Tarascon conferma un dato di fondo e consolida la giurisprudenza stabilita solo poche settimane fa dall’Alta Corte di Londra. Quest’ultima aveva confermato irrevocabilmente la legittimità degli accordi conclusi dal Marocco e riguardanti le sue province meridionali.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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